Lazio, Inzaghi: «Da Milinkovic un'ingenuità gravissima, ma le responsabilità sono le mie»
Ora la priorità del tecnico biancoceleste è quella di limitare i danni e pensare al ritorno di Coppa Italia contro il Milan in un San Siro che rischia di essere infuocato dopo le polemiche della gara di campionato di una settimana fa: «Ora dobbiamo essere bravi a essere lucidi perché mercoledì dobbiamo andare a giocarci il ritorno a Milano di Coppa Italia nel migliore dei modi. Sapevo che oggi il Chievo ci avrebbe creato insidie, ora bisogna dimenticare e in tre giorni e mezzo trovare la forza e la voglia, abbiamo un calendario difficile davanti ma dobbiamo arrivare almeno in Europa». Durissima la presa di coscienza di Marco Parolo: «La testa in questo mondo conta tantissimo, bisognava avere un altro tipo di umiltà e atteggiamento, dovevamo sudare anche contro questo Chievo». Il Chievo non vinceva da 13 turni in campionato in quella che era anche l'unica vittoria quest'anno: «Dovevamo svoltare e mettere energie nuove per finire in modo dignitoso il campionato: oggi i vecchi hanno dato una mano ai giovani, oggi possiamo dire che è nata una stella», osserva Di Carlo, polemizzando poi con chi gli chiede se il Chievo avesse ricevuto un premio a vincere: «Questa è una domanda che non accetto: il nostro premio è l'orgoglio e da qui alla fine ce la vogliamo giocare con tutti per dimostrare che non meritiamo questa classifica».
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Aprile 2019, 23:27
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