Tudor: «Alla Lazio un progetto serio e concreto, dobbiamo credere nel sacrificio e nel sudore. Immobile? Lo vedo voglioso»

Il nuovo allenaore croato, subentrato a Sarri, si è presentato a Formello

Tudor: «Alla Lazio un progetto serio e concreto, dobbiamo credere nel sacrificio e nel sudore. Immobile? Lo vedo voglioso»

«La Lazio mi ha lasciato una buonissima impressione, ci sono bravi ragazzi disposti a lavorare. C'è una cultura del lavoro che ha creato Sarri, e quindi a lui vanno fatti i complimenti. I ragazzi sanno che si può e si deve fare meglio, ma è un buon inizio. Io devo essere intelligente, devo mantenere le cose che mi piacciono e inserire a poco a poco le novità. Ho scelto la Lazio perchè è una squadra importante, ci sono pochi allenatori al mondo che non accetterebbero la Lazio». Parole e musica di Igor Tudor nel giorno della presentazione a Formello. Il croato è a Roma da pochi giorni, ha diretto sei allenamenti ma già si sente al centro del progetto della Lazio anche non vuole fare programmi a lungo termine. «Non serve a niente. Credo nel presente. Dovremo partire subito forte, e non sarà facile trasmettere tanto in poco tempo. All'inizio abbiamo subito partite difficili, ma a me piace partire così contro la Juventus, poi il derby. Dobbiamo credere nel sacrificio, nel sudore. Poi la differenza la fanno i giocatori, la loro voglia, la loro qualità. Penso che si possa far bene con questo organico. La lunghezza del contratto non mi interessa: se lavoro bene vado avanti, se non lavoro bene posso anche andare a casa domani. Vivo di presente, e vivo di lavoro». 

Sulla sua idea di gioco è chiaro: «Ci sono moduli e stili di giochi, non voglio parlare di singoli. Capirò tanto da quello che vedo in allenamento. Nella palestra della Lazio ho visto una scritta: "Non è la voglia di vincere ma la voglia di prepararsi a vincere”. Io capirò in allenamento chi ha la voglia di prepararsi a vincere».

Juve in campionato e nell'andata di Coppa Italia, poi il derby con la Roma. Una partenza tutta in salita che erò non lo spaventa. «Dovremo partire subito forte, e non sarà facile trasmettere tanti concetti in poco tempo. All'inizio abbiamo partite difficili, ma a me piace partire in questo modo. Dobbiamo credere nel sacrificio, nel sudore». Poi su Immobile: «Di Ciro non devo parlare io. C’è un grande amore di tutti i laziali nei suoi confronti È un ragazzo di cuore. Lo vedo voglioso e pronto a dare il suo contributo. Lui è un capitano».

E sul derby: «Nessuno ha parlato del derby. Sono felice di essere qui. Le partite sono tutte uguali. Sono felice di fare parte di questo derby che arriva tra un po’». Poi ha svelato che da giocatore è stato vicino ad indossare la maglia della Lazio: «C’è stata la possibilità che io venissi in prestito qui. Qui ha fatto la storia il mio grande amico Boksic. Non mi immaginavo di venire qui ad allenare ma ne sono molto felice».

Tudor è schietto anche su contratto che ha firmato fino al 2025: «A me del contratto non interessa molto. Io vivo di presente e di lavoro. Se facciamo bene rimarremo sennò andremo avanti. Dobbiamo pensare al presente. Non sarà facile trasmettere tanto in poco tempo. Credere nel progresso e nel miglioramento. Sono i giocatori che decidono. Sono i calciatori a essere decisivi. Sono loro che ci fanno vincere».

Lotito: «Scelta ponderata, Tudor è la persona giusta»

Prima di Tudor, ha paerlato il presidente Lotito. «Ho il piacere di essere qui perché ritenevo fosse fondamentale. La scelta dell'allenatore non è dettata dalla necessità ma è stata una scelta ponderata dopo un evento imprevisto e ho ritenuto che fosse la persona giusta per poter condurre la nostra squadra perché ha le caratteristiche idonee per far esprime al meglio i nostri giocatori sia in termini tattici che di stimolo al dare il 100% in un momento in cui la squadra ha avuto delle defaillance dovute a un problema di conoscenza e certezza dei propri mezzi e di concentrazione». Così il presidente biancoceleste nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore biancoceleste Igor Tudor. «Penso che il mister sia la persona giusta sia sotto il profilo tattico che motivazionale - aggiunge Lotito -. La mia scelta è stata per partire con un progetto nuovo per rilanciare la squadra che ha tutte le potenzialità per potersi confrontare con tutti, come mi ha confermato lo stesso mister. Il mio rapporto con il mister non è nato prima delle dimissioni di Sarri. L'ho chiamato dopo aver fatto una valutazione e ho fatto una scelta convinta. Sono contento perché ho trovato una persona sana sia dal punto di vista morale che del comportamento. Se deve dire una cosa la dice, non ha retro pensieri».


Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Marzo 2024, 14:36

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