Juve, Llorente ancora a secco:
"Il pallone prima o poi entrerà"
di Timothy Ormezzano
Cercasi gol disperatamente. Per tenere fede alle promesse estive e per tenere botta alla concorrenza del connazionale Morata. Allegri ha rincuorato il bel Fernando, assicurandogli un posto al centro del suo progetto. Alla Signora, in fondo, i gol non mancano: con 13 reti all'attivo ha il miglior attacco del campionato alla pari del Milan. Ma la sensazione è che la fiducia sia a orologeria: una nuova scena muta sotto porta potrebbe costare a Llorente qualche turno in panchina.
L'ultima chiamata dovrebbe scattare sabato in casa del Sassuolo: dove ci sarà anche Vidal, sul cui conto ha rassicurato tutti il ct Sampaoli del Cile dicendo che il centrocampista sta bene. Morata sarà squalificato e Llorente verrà con tutta probabilità confermato al fianco di Tevez.
Strana coppia, la più sbilanciata d'Italia: l'Apache, immerso in uno dei periodi più belli della sua carriera e che ieri ha ricevuto l'ok dal ct argentino Martino («Presto sarà convocato»), è a quota 8 reti in 7 presenze tra campionato e Champions (una ogni 76 minuti); il Re Leone, sempre presente nelle prime otto uscite stagionali, non ha mai ruggito (zero reti in 568 minuti). Proprio come Palacio, Klose e Higuain: mal comune mezzo gaudio, banale ma vero. Non sarà facile fare meglio dell'anno scorso quando, nonostante un avvio di stagione con qualche problema di ambientamento, Llorente realizzò 16 gol in campionato e 2 in Champions contro il Real Madrid.
Il centravanti navarro paga dazio al nuovo ruolo che gli ha ritagliato Allegri, quello di centroboa incaricato a difendere e a scaricare il pallone, quasi sempre spalle alla porta. E i traversoni dalle fasce sono rari come le fugurine di Pizzaballa nei favolosi anni Sessanta.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Ottobre 2014, 11:20
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