Calcio violento, giocatore in campo con una pistola (giocattolo), insulti e botte tra tifosi: la domenica è una follia

Un calciatore di 19 anni è stato denunciato dai carabinieri per essersi presentato alla sfida tra Artena e Aprilia Juniores con una pistola (poi rivelatasi un giocattolo) nei pantaloni

Calcio violento, giocatore in campo con una pistola (giocattolo), insulti e botte tra tifosi: la folle domenica

di Benedetto Saccà

Tristemente rotola il pallone verso l'abisso cieco della violenza. E a suscitare più di una preoccupazione è la cornice dello scenario, il terreno da cui la barbarie germoglia, il contesto che informa e sagoma i responsabili: ovvero il calcio dei dilettanti e dei giovani. Un ripetuto apparire che interroga l'intero mondo dell'educazione. D'accordo, le serie professionistiche e le coppe europee da tempo sono palcoscenici calcatissimi dai tifosi inclini ai disordini, ma i ragazzi ormai sempre di più appoggiano i piedi nelle orme lasciate dai grandi, avvitandosi in un passo di danza spaventoso. In particolare, negli ultimi giorni, il Lazio si è convertito in un teatro di scontri e rappresaglie, gratuita prepotenza e banale ferocia.

Il capitano del Forano Maurizio Tetto: «Così ho salvato la vita al mio compagno»


I FATTI
Di quel che è accaduto affiorano in superficie frammenti di note della polizia e dei carabinieri. Ad esempio, durante le fasi finali della partita tra il Ceccano e il Roccasecca in provincia di Frosinone, valida per il campionato di Promozione, alcuni ultrà del Ceccano hanno raggiunto l'area davanti alla tribuna nella quale erano sistemati i sostenitori del Roccasecca e hanno dato vita a una sassaiola. Un tifoso è stato medicato al pronto soccorso. Ed è solo l'inizio. Perché un calciatore di 19 anni di Aprilia, in provincia di Latina, è stato denunciato dai carabinieri per essersi presentato alla sfida tra Artena e Aprilia Juniores con una pistola (poi rivelatasi un giocattolo) nei pantaloni. Ma si può? Il ragazzo era stato squalificato nella partita di andata per un litigio con i giocatori avversari. Requisita l'arma giocattolo, denunciato il 19enne. E ancora. Un uomo è rimasto ferito durante gli scontri scaturiti alla fine della gara giocata al campo Stoza di Cori, in provincia di Latina, tra Cori Montelepini e Giulianello Calcio. Dopo il 90' sono stati lanciati diversi fumogeni e, ovviamente, sono scoppiati tafferugli tra le tifoserie. Giusto mercoledì scorso, infine, il questore di Viterbo ha emesso due Daspo nei confronti di un giudice di gara e di un parente di un calciatore.

L'assistente, durante la gara Under 17 tra il Viterbo Football Club e la Fulgur Tuscania, ha colpito al volto con la bandierina un giocatore minorenne, mentre alla fine di Viterbese-Audace Cerignola Under 15 il parente di un ragazzo ha rifilato un pugno al volto e una serie di calci all'allenatore della squadra ospite.

 


LA RABBIA
I vertici del calcio condannano naturalmente gli episodi, ma non appare inutile annotare che da mesi sia aumentata la temperatura generale della brutalità legata al calcio ormai divenuto (o tornato, chissà) valvola di sfogo di rabbie sociali, sopite a fatica e ancora incandescenti sotto la cenere. «Condanniamo fermamente quello è accaduto in questo fine settimana, prendendo ovviamente le distanze da chi si è reso protagonista di atti violenti», spiega il presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli. «Chi ha usato la violenza non vuole bene al calcio, soprattutto quello dilettanti, che si specchia nella società che viviamo. Saremo duri con chi è violento, ma non possiamo sostituirci alle forze dell'ordine, anche se mandiamo i commissari di campo ogni turno di campionato proprio per vigilare sui comportamenti di società e pubblico all'interno dei campi di gioco. La nostra idea di calcio è fatta di passione, inclusione e tolleranza, e la Partita della Pace che si giocherà sabato a Frascati vuole essere l'emblema di questo nostro modo di essere». Si dirà che la violenza nei campi delle serie minori è sempre esistita; e a non esistere era il web, in grado oggi di rilanciare le notizie di ogni magnitudine e provenienza in un flusso continuo. Di certo il panorama restituisce l'impressione di un calcio spento dall'ombra pedagogica, incapace di suscitare il meglio dalle nuove generazioni e, forse per un'equivoca concezione di sé, del tutto disinteressato a una seria autocritica. Il futuro è già in ritardo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Aprile 2023, 10:26

© RIPRODUZIONE RISERVATA