I 70 anni di Vincenzo Franchitti, il "normal one" che battè Bjorn Borg

I 70 anni di Vincenzo Franchitti, il "normal one" che battè Bjorn Borg

di Marco Lobasso
La magica notte in cui il “normal one” Vincenzo Franchitti battè Bjorn Borg. Una storia meravigliosa, di tennis e amicizia, che vale la pena raccontare in un giorno speciale, almeno per l’italiano: Franchitti oggi compie 70 anni e ricordagli quell’episodio così bello e così vero è un piccolo grande regalo da appassionati sinceri.
Inverno 1974, il 12 febbraio. Il torneo è importante, il WCT di Bologna (che vincerà Arthur Ashe), si gioca al Palasport, sul veloce e, tra tanti campioni al via, la testa di serie n.6 è il quasi diciottenne svedese Bjorn Borg che quattro mesi dopo vincerà il suo primo dei sei Roland Garros. Borg è già un top ten mondiale (a fine anno sarà n.3 del mondo), un predestinato, un fuoriclasse annunciato. Alle 21 della sera di un normalissimo martedì, il 12 febbraio 1974, appunto, si gioca un match di primo turno: al Palasport, davanti ad almeno cinquemila spettatori, scendono in campo Borg contro il romano Vincenzo Franchitti, non ancora 24 anni e da tempo uno dei migliori tennisti d’Italia. All’inizio del match sono tutti per la stella nascente Borg, a fine partita tutti per Franchitti che diventa un eroe. In un’ora e mezza o giù di lì l’azzurro batte lo svedese 6-3 6-4 e lo manda a casa, con gli occhi bassi.
“Non so se è stata la migliore partita della mia vita – racconta Franchitti, oggi tennista per diletto, dopo aver spadroneggiato per anni anche nel mondo dei Master -, di sicuro è diventata la più famosa. Dopo mezzanotte andammo a fare festa girando per Bologna dopo la vittoria, io e altri tennisti, forse c’era anche Barazzutti con noi. Guidavo una Giulietta, ci fermò la stradale: patente e libretto, poi il poliziotto guardò bene la foto del mio documento, guardò me ed esclamò: Ma lei è il Franchitti, quello che stasera ha battuto Borg”; gli firmai un autografo e andammo via”. La vita di Franchitti era cambiata per sempre.
“Quel giorno, uscito dall’albergo per andare al palazzetto ad affrontare Borg, mi disse Pancho Di Matteo, mio amico e ottimo tennista anche lui: stasera è dura, Borg ti prende a pallate…”. E io, sicuro: “Guarda che stasera faremo a chi tira più forte”.
Franchitti vinse 6-3 6-4 rispondendo al servizio di Borg in modo perfetto, poi discese a rete, scherzetti tattici, palle corte. “Mi riusciva tutto e di più; lui non perse mai la pazienza e anche se aveva solo 18 anni, mi fece i complimenti a fine gara con grande fair play. Borg era così, un grande. Anni dopo, credo nel 1981, lui numero 1 del mondo e uno degli uomini più famosi della Terra, entrò al bar del Foro Italico, mentre la gente impazziva per lui. Mi vide da lontano che prendevo un caffè e venne a salutarmi, ad omaggiarmi. Non mi ha mai dimenticato, e non solo per quella sconfitta. Rispetto, sportività e lealtà non si comprano”.
In quella magica sera di Bologna Franchitti avrebbe potuto battere chiunque, per quanto era in forma, gli capitò di battere un certo Borg. In carriera aveva preso a pallate tanti giocatori importanti, aveva battuto quasi tutti gli italiani, giocava divinamente anche il doppio con Bertolucci. Al momento di esplodere, però, quando aveva attorno ai vent’anni, tra il 1970 e 1971, non andò tutto come doveva andare. Forse troppo sincero, troppo schietto e qualche tecnico non lo amava. Poteva e doveva diventare anche lui un Moschettiere d’Italia, con quel talento e con quella velocità di gambe, invece non fu mai convocato in Coppa Davis. A Franchitti, che oggi festeggia con serenità i suoi 70 anni di felicità, rimane un record meraviglioso: non quello di essere stato l’unico italiano a battere Borg oltre Panatta, un altro, forse anche più bello. “Sono stato l’unico italiano a battere Borg in Italia. Neanche il Grande Adriano ci è riuscito. Con Panatta e Zugarelli, noi ragazzi del 1950, dovevamo festeggiare insieme tutti e tre i nostri primi 70 anni – rivela -. La pandemia ci ha bloccato, ma ci rifaremo. Ci conosciamo da oltre 60 anni. Oggi sono amico con tutti, il passato è passato e non ci penso più”. Bel passato, però: un “normal one” che batte Bjorn Borg in un torneo mondiale. Auguri Franchitti, i 70 anni sono un gran bel traguardo. Chissà se anche Borg gli manderà un messaggino…
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Maggio 2020, 07:00
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