Doping, la Wada contro la Sharapova:
la tennista rischia fino a quattro anni di stop

Doping, la Wada contro la Sharapova: la tennista rischia fino a quattro anni di stop

di Daniele Petroselli
ROMA - «La Wada studierà le motivazioni della decisione dell’Itf e conseguentemente valuterà se esercitare o meno il suo diritto di ricorrere alla Corte di Arbitrato». È duro il commento dell’agenzia mondiale antidoping, che si è riunita ieri a Londra sul caso Sharapova. La russa rischia da due a quattro anni di stop e il presidente Craig Reedie è chiaro: «Il Meldonium è stato aggiunto alla lista delle sostanze proibite perché è in grado di migliorare le prestazioni».

Dichiarazione che si aggiunge a quelle di ieri dei medici, che parlano di un uso quantomeno anomalo della sostanza, visto che questo anti-ischemico può essere assunto per 4-6 settimane, non per dieci anni come giustificato dalla stessa tennista nella sua conferenza stampa in cui ha fatto mea culpa. Ad accusarla anche l’ex numero 1 della Wada Dick Pound: «Non ho nessuna simpatia verso di lei, ce l’ho avuta in passato. Merita di essere squalificata. È un caso difficile da capire perché con l’entourage che la segue come è possibile che nessuno se ne sia accorto? Come puoi essere così stupido? Se prendi qualcosa che è nella lista dei prodotti banditi, mi dispiace ma è un tuo grosso errore: avresti dovuto saperlo».

Nel frattempo il Comitato sportivo della Duma (la Camera bassa del Parlamento russo) ha convocato per oggi una sessione d’emergenza per discutere dei numerosi casi di doping tra gli atleti russi, risultati positivi all’assunzione del Meldonium. Mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, avvisa: «Mosca ritiene inaccettabili e ingiustificabili i tentativi di politicizzare lo sport». Controcorrente Flavia Pennetta: «Non assocerò mai Maria Sharapova alla parola doping. Mai avuta neanche lontanamente l’impressione di giocare contro una dopata».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Marzo 2016, 09:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA