Despaigne, mito del volley: "Milano tornerà grande, ma ha bisogno di tempo. Scudetto? Lube favorita"

Despaigne, mito del volley: "Milano tornerà grande, ma ha bisogno di tempo. Scudetto? Lube favorita"

di Fabrizio Ponciroli
Lo schiacciatore cubano Joel Despaigne, oggi 54enne, è stato uno dei pallavolisti più forti del mondo a cavallo degli anni ’80 e ’90. Oggi allena le giovanili dell’Arabona Volley. L’Italia è la sua nuova casa, la pallavolo la sua unica passione.

Sta per cominciare la SuperLega 2020/21. Favorite?
«Credo che la Lube abbia una marcia in più rispetto alle altre. Hanno tanti campioni e sono abituati a vincere. Comunque, ogni campionato fa storia a sé e mi pare che le avversarie abbiano voglia di stupire».

La Powervolley Milano è in continua crescita.
«Non è mai facile costruire grandi squadre in grandi città ma Milano è Milano e sarebbe bellissimo avere vedere la Powervolley arrivare ai vertici della pallavolo italiana. Stanno migliorando, un passo alla volta. Penso che riusciranno nel loro progetto e, per il popolo della pallavolo milanese, sarà fantastico vedere la propria squadra arrivare ai massimi livelli».

Ai suoi tempi l’Italia era fortissima…
«Ho giocato tantissime volte contro la nazionale azzurra. Sfide sempre caldissime. Il pubblico è sempre stato un fattore. A volte abbiamo vinto noi di Cuba, altre voi gli italiani ma le sfide erano fantastiche».

I tre campioni più forti che ha incontrato nella sua lunga carriera.
«Sono in difficoltà. Se proprio devo sceglierne solo tre dico Bernardi, schiacciatore completissimo. Poi non posso non citare Zorzi, fantastico opposto con un carattere speciale. Infine, come ultimo, dico il mio idolo, ovvero Kiraly che in difesa era pazzesco».

Ha parlato di pubblico. Che effetto le fa vedere i palazzetti ancora semi deserti?
«Chiaramente è triste ma bisogna andarci piano. Prima o poi questo maledetto Covid ci lascerà stare ma, nel frattempo, ci vuole un po’ di ragionevolezza. Bisogna avere pazienza e non volere tutto subito».

Cosa fa oggi Joel Despaigne?
«Alleno i giovani all’Arabona Volley. Mi stimola tantissimo. Vado in palestra e provo ad insegnare quello che ho imparato sulla pallavolo e il rispetto per gli altri. Mi diverto e poi, ormai, in Italia sto benissimo, quindi direi che è il lavoro giusto per me». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Settembre 2020, 09:27
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