Antonello Tonna è stato uno dei grandi protagonisti dell'ultima puntata di The Voice Senior. Il pianista si è esibito con il brano Piazza Grande di Lucio Dalla e, al termine della sua esibizione e del parere dei giudici, ha deciso di aggregarsi alla squadra di Gigi D'Alessio. Antonello, però, non ha lasciato tutti sorpresi positivamente solo per la sua performance ma anche per il suo racconto. Infatti, il musicista è un sopravvissuto della Costa Concordia che nel 2012 naufragò sulle coste dell'Isola del Giglio.
Il racconto di Antonello
Antonello Tonna, al termine della sua esibizione ha cominciato a raccontare la sua storia: «Io già prima ero ottimista, ma da quello che mi è successo voglio godermi ancora di più il bello della vita. Sono Tonna, un cognome maltese perché mio padre era di Malta. Ho iniziato nel 1980 a fare piano bar. Nel 2000 mi sono arrivate le proposte per suonare sulle navi da crociera e ho girato parecchio, facevo il Mediterraneo, la Grecia, i Caraibi. È stato tutto bellissimo. Il 13 gennaio del 2012 avevo finito il mio set musicale alle 21:30. Alle 21:45 sentiamo un rumore fortissimo di acciaio e non capivamo, poi il blackout, i sette fischi brevi e uno lungo, cioè emergenza. La nave ha cominciato a piegarsi e io vedevo l’acqua che entrava e saliva. Il mio amico batterista era con me a braccetto, io poi ho deciso di buttarmi in mare, lui non si è gettato. L’hanno trovato nella nave dopo due mesi, aveva solo 30 anni. Con il vestito dell’esibizione ancora addosso ho cominciato a nuotare piano, piano e poi sono arrivato su uno scoglio del Giglio.
Antonello era il pianista della nave Concordia e racconta il naufragio dal suo punto di vista a #TheVoiceSenior 🤍 #davedere pic.twitter.com/spJoT9Oqrc
— The Voice Of Italy (@THEVOICE_ITALY) March 8, 2024
La storia di Antonello
Infine Antonello Tonna ha spiegato il motivo per cui ora apprezza ancora di più la vita: «Faccio piano bar dall’ottanta, ho girato tantissimo ho lavorato sulle navi. Vi vorrei raccontare una cosa, ma non è una sviolinata, ma una verità. Ero sulla Costa Concordia. Dico questo perché la musica mi è stata d’aiuto. Per salvarmi mi sono buttato in mare. Nuotavo e mi dicevo di stare calmo. Mentre nuotavo mi è successo un fatto pazzesco, mi è venuta in mente Rapsodia in blu di George Gershwin, che avevo suonato poco prima. Questo mi ha rasserenato e ho iniziato a nuotare ancora più lentamente e ho raggiunto l’isola e mi sono salvato. Quindi ora apprezzo la vita ancora di più».
Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Marzo 2024, 10:30
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