Telescoppio - Alessandro Preziosi nei panni
di Don Diana sembra un animatore

Telescoppio - Alessandro Preziosi nei panni ​di Don Diana sembra un animatore

di Fabio Maccheroni
Vedere la Chiesa come rifugio dal male e non come freddo centro di potere fa bene alla Chiesa. Per amore del mio popolo-Don Diana, miniserie di Rai1 conclusa ieri sera, ci riporta agli eventi del 19 marzo 1994, a Casal di Principe (provincia di Caserta), fra camorra e disagi sociali.





Don Diana, professore, prete e scout, divenne il simbolo di questo paese. Cercò di opporsi alla legge dei casalesi offrendo un’alternativa ai giovani parrocchiani. Fu ucciso nel giorno del suo onomastico da un killer mentre si apprestava a celebrare la Messa. Un martirio, dunque, una storia che rientra nei canoni della fiction Rai.



Purtroppo anche il ritmo e la recitazione rientra nei canoni della fiction e, pur essendo girata nelle strade in cui è vissuto don Diana, risulta scolastica. Alessandro Preziosi nel ruolo del protagonista fatica molto. Con gli scout sembra un animatore Valtur, davanti alla morte si spegne anche lui. I boss? Massimiliano Gallo o Gianluca Di Gennaro non potevano mancare, sono il prezzemolo delle storie di mafia: una sorta di vitalizio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Marzo 2014, 09:40
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