La Ebadi, in questi giorni in Italia per sostenere il Telefono Rosa, ha raccontato nella trasmissione di Rai1 la decisione del governo iraniano di tassare il suo Premio Nobel, sequestrando i suoi beni e quelli della sua famiglia: "Hanno detto che io dovevo pagare le tasse e hanno confiscato tutti i miei averi, il regime iraniano mi faceva sapere che se non avessi più parlato mi avrebbero restituito tutto quello che mi era stato confiscato.
Mi dispiace se le mie scelte hanno danneggiato la mia famiglia, la libertà e la democrazia hanno il loro prezzo, se non lo paghi non arrivi mai ad averlo davvero." "Uscite fuori, parlate con le organizzazioni come il Telefono rosa", ha aggiunto Shirin Ebadi che ha riservato un pensiero anche alle sue figlie: "Desidererei tanto vedere le mie figlie vive nel proprio paese ma le condizioni ora non sono adatte per realizzare questo desiderio. L’errore grande in Occidente è capire che la lotta contro la violenza deve sempre iniziare dalla casa. L'errore grande è educare nel modo sbagliato un bambino, in alcuni paesi come l'Iran le leggi aiutano la violenza contro le donne. Se un marito trova la moglie con un altro uomo nel letto può uccidere tutti e due e non avrà nessuna conseguenza. In Iran non c'è il divorzio ma il ripudio, per la donna divorziare è molto difficile ma l'uomo può facilmente ripudiare la moglie. Un uomo può avere quattro mogli, secondo voi questa non è violenza?", ha concluso la pacifista iraniana.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Novembre 2019, 16:46
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