Siracusa,riparte la festa del teatro antico: presentate le stagioni 2021 e 2022 dell'Inda. Al via il 3 luglio con due tragedie e una commedia

Siracusa,riparte la festa del teatro antico: presentate le stagioni 2021 e 2022 dell'Inda. Al via il 3 luglio con due tragedie e una commedia

di Totò Rizzo

È un centenario simbolico, quello che si celebra quest’anno al teatro greco di Siracusa per la 56ª stagione di rappresentazioni classiche dell’Inda, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico (dal 3 luglio al 21 agosto). Il centenario anagrafico fu festeggiato nel 2014, ad un secolo dal primo ciclo di spettacoli, quando sul colle Temenìte echeggiarono per la prima volta in epoca moderna i versi dei grandi tragici dell’antichità. Quello che cade nel 2021 scandisce i cento anni dalla ripresa delle rappresentazioni che dal 1915 e fino al 1920 furono interrotte prima a causa della Grande Guerra e poi per la pandemia di “influenza spagnola” che flagellò il mondo. Dopo un secolo esatto, una nuova partenza dopo lo stop di un anno causato da una nuova pandemia, una coincidenza che quasi mette i brividi.

Per celebrare questo rito del teatro classico che è il più famoso in Europa, l’Inda annuncia non solo la stagione 2021 ma anche quella 2022. Quest’anno due tragedie e una commedia. Torna Davide Livermore per dirigere “Coefore-Eumenidi” (coproduzione Inda-Teatro Nazionale di Genova), secondo e terzo capitolo dell’“Orestea” di Eschilo. Il regista (che a dicembre firmerà a Milano la sua quarta inaugurazione scaligera consecutiva con “Macbeth”) aveva allestito nel 2019 “Elena” di Euripide in una suggestiva scenografia “acquatica”; stavolta al centro dell’immensa scena di Siracusa ci sarà un sole che si è schiantato sulla Terra spezzando un ponte («nessun richiamo al ponte Morandi crollato a Genova», puntualizza il regista stizzito dall’interpretazione di alcune anticipazioni), simbolo della fine di un sistema di potere, di una giustizia ingiusta, della violenza che prevale sulla ragione. Sarà una messa in scena che anticiperà, nelle idee e nei segni, “Agamennone”, atto primo dell’“Orestea”, che Livermore siglerà a Siracusa nel 2022, una delle tre tragedie in cartellone la prossima stagione.

Gli altri titoli del ciclo 2021 sono “Baccanti” di Euripide con la regia di Carlus Padrissa, fra i fondatori di quella pirotecnica compagnia teatrale che è la catalana Fura dels Baus, che ha riscritto il linguaggio della scena contemporanea tra fisicità sfrontata e coinvolgimento del pubblico, e “Le Nuvole” di Aristofane che sarà diretta da Antonio Calenda.

Tra i nomi dei cast Laura Marinoni (Clitennestra), Anna Della Rosa (Elettra) per “Coefore-Eumenidi”; Lucia Lavia (Dioniso) e Linda Gennari (Agave) per “Baccanti”; Galatea Ranzi (Corifea) e Antonello Fassari (Socrate) per “Le Nuvole”.

Attore-recordman in tutti e tre gli spettacoli Stefano Santospago (Egisto nella prima tragedia, Cadmo nella seconda e Aristofane nella commedia).

Nel 2022, oltre al già citato “Agamennone” di Livermore, saranno in scena “Ifigenia in Tauride” di Euripide con la regia del “figlio d’arte” Jacopo Gassman ed “Edipo Re” affidato alle cure del canadese Robert Carsen. «Scelte artistiche che confermano Siracusa – dice il sovrintendente dell’Inda Antonio Calbi – laboratorio di sperimentazione scenica attraverso i tragici dell’antichità e i loro testi».

La cavea del Temenìte non potrà tornare a riempirsi (quasi 6000 i posti sui secolari gradini del teatro) per le restrizioni a causa del Covid ma la buona notizia è quella della deroga concessa all’Inda dalla Regione Siciliana che ha portato a 3000 gli spettori che potranno assistere quotidianamente agli spettacoli (48 le recite complessive) rispetto ai 1000 previsti dalla normativa nazionale per gli spazi all’aperto.

Alla conferenza stampa di presentazione anche il ministro della Cultura Dario Franceschini che auspica per gli spettacoli creati a Siracusa la circuitazione nei teatri antichi italiani: «Quella dei cosiddetti teatri di pietra è una realtà importante del nostro Paese, bisogna dettare linee nuove per la fruizione delle nostre arene storiche». Mentre Calbi lavora perché la partnership con la Rai si consolidi pur aprendo le porte ad altre piattaforme digitali, non ultima ITsART.

Soddisfatto il sindaco del capoluogo aretuseo, Francesco Italia: ricorda che l’indotto che gli spettacoli classici di Siracusa (sponsor importanti, da Erg a UniCredit) hanno creato nell’economia siciliana ha sfiorato nell’ultima stagione “normale” (2019) 40 milioni di euro, dunque una boccata d’ossigeno anche per la sua città. Gongola infine Calbi fiducioso, in era post-Covid, nella riconquista di una socialità piena anche attraverso la scena. «L’isolamento da pandemia ci ha fatto capire ancora meglio quanto sia centrale il teatro, un’esperienza di conoscenza da vivere insieme – dice –. E farlo in migliaia al teatro greco è il modo più bello e alto per restituire al teatro questo suo ruolo di specchio di noi stessi e di cura della nostra vita. Per dirla con Battiato, sento il teatro come “cura" e affinché conservi questa sua funzione di conoscenza e di catarsi ne dobbiamo avere “cura" anche noi».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Giugno 2021, 22:41
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