«Il berretto a sonagli» diventa opera lirica: è uno dei titoli della stagione 2024 del Teatro Massimo Bellini di Catania

Il celebre dramma di Pirandello messo in musica da Marco Tutino. In cartellone cinque melodrammi con predilezione del repertorio italiano e due proposte di balletto.

«Il berretto a sonagli» diventa opera lirica: è uno dei titoli della stagione 2024 del Teatro Massimo Bellini di Catania

di Totò Rizzo

Tra le cinque opere e i due balletti che formano la stagione 2024 del Teatro Massimo Bellini di Catania, il titolo che incuriosisce maggiormente è “Il berretto a sonagli”. Perché è naturale chiedersi che ci stia a fare in un cartellone di lirica e danza uno dei capolavori di Luigi Pirandello e che cosa verrà fuori da una trasposizione musicale della celebre “disputa” tra lo scrivano Ciampa e la signora Fiorica costretta a farsi credere fuori di senno, quale strumento musicale farà vibrare “la corda civile” e quale invece “la corda pazza”. Ma tant’è: tra le “mission” che un teatro d’opera come il Bellini di Catania s’è dato c’è anche quella della commissione di titoli contemporanei e la scelta per la versione in musica di uno dei drammi più noti di Pirandello è caduta su Marco Tutino, compositore milanese di lungo corso, tra i più noti del panorama europeo. Un  altro “colpo grosso” il Bellini lo ha messo a segno chiamando per la regia dello spettacolo Davide Livermore​, pluridecorato ormai, oltre che su quelli della prosa, sui palcoscenici della lirica nazionale. Debutto il primo marzo (repliche fino al 9) con Fabrizio Maria Carminati sul podio, il baritono Alberto Gazale (Ciampa) e il soprano Irina Lungu (la signora Fiorica) nei due ruoli principali. La prima mondiale de “Il berretto a sonagli” verrà abbinata ad un'altra opera “siciliana” di Tutino, anche questa ispirata ad un grande scrittore isolano, “La lupa” di Giovanni Verga che il musicista tradusse in note, su libretto di Giuseppe Di Leva, nel 1990.

Titolo da grandeur per l’inaugurazione, il 12 gennaio: “Turandot” di Puccini alzerà il sipario del teatro fine Ottocento di piazza Bellini, sul podio Eckehard Stier che adotterà il finale del terzo atto nella versione completata da Luciano Berio e non in quella più nota e più eseguita di Franco Alfano. Daniela Schillaci, Angelo Villari ed Elisa Balbo saranno rispettivamente Turandot, Calaf e Liù. Regia di Alfonso Signorini,  scene di Carla Tolomeo e costumi di Fausto Puglisi, in un allestimento che vede insieme  il Festival Pucciniano di Torre del Lago e il Teatro Nazionale Georgiano di Tbilisi.

Dopo un’assenza piuttosto lunga, torna a Catania “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, in “prima” il 19 aprile, affidata alla bacchetta di Stefano Ranzani e alla voce di Maria Grazia Schiavo nel ruolo della tormentata protagonista.

Regia di Giandomenico Vaccari, scene, costumi e proiezioni di Alfredo Troisi.

Ritorno molto popolare del “Rigoletto”‌ verdiano con la regia di Leo Nucci, Jordi Bernàcer direttore d’orchestra e Amartuvshin Enkhbat nei panni del gobbo ed  Elkeleda Kamani in quelli di sua figlia Gilda. Scene di Carlo Centolavigna e costumi di Artemio Cabassi  (dal 29 ottobre).

Il 13 dicembre “La Gioconda” di Amilcare Ponchielli vedrà sul podio Gianluca Martinenghi, Filippo Tonon regia, scene e costumi di Valerio Longo. Nel ruolo del titolo Rebeka Lokar.

Due gli appuntamenti con la danza, un grande classico e una rivisitazione contemporanea: il primo titolo è “Il lago dei cigni” di Ciajkovskij nella coreografia di Aleksej Fadeecev, a sua volta mutuata dall’originale di Petipa e Ivanov con il Corpo di Ballo e i solisti del Teatro Nazionale Georgiano di Tbilisi (dal 24 gennaio); la seconda proposta è affidata al coreografo catanese Roberto Zappalà, una delle firme più prestigiose da trent’anni della danza moderna in Italia  con il “Trittico  Debussy-Ravel-Stravinskij” messo in scena dalla sua Compagnia, una rielaborazione di  celeberrime pagine concepite per i Ballets Russes di Diaghilev: “Après-midi d'un faune”, “Boléro”, “Le Sacre du printemps”, quasi a creare un ponte tra le avanguardie del secolo scorso e la sperimentazione dell’attuale (dal 6 ottobre).

Alla presentazione del cartellone, ufficializzato non a caso ieri, ricorrenza mondiale della Festa della Musica, hanno partecipato il neo sindaco di Catania (nonché presidente del Teatro Bellini) Enrico Trantino, il commissario straordinario del teatro Daniela Lo Cascio, il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano e il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati che si è soffermato sul filo rosso che lega i titoli della stagione 2024 che «rappresentano il trionfo dell’opera italiana, dal Romanticismo al Verismo ai nostri giorni. Da Donizetti a Verdi, da  Puccini a Ponchielli fino a Tutino».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Giugno 2023, 19:48
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