Mattia Briga su Leggo: «Cosa ricavare dall'amore»

Mattia Briga su Leggo: «Cosa ricavare dall'amore»

Contatto - Negramaro. 
Mi scrive un vecchio amico di scuola all'improvviso. Tanti anni tra i banchi insieme, quelli senza rotelle, con le gomme da masticare attaccate sotto e i nomi incisi in superficie. Ogni generazione è lo specchio del tempo che vive. Quelle nuove si distraggono facilmente, sono bombardate da stimoli che ne appagano la curiosità con effetto immediato, che soffocano la voglia di ricerca profonda dell'individuo, come se lo sottoponessero ad un costante gioco di luci e ombre che impedisce una visuale pulita.


Ma noi, che siamo la generazione di mezzo, e che lo abbiamo vissuto un pezzetto di passato, come facciamo a proiettarci in questo modo - che sembra l'unico - verso il futuro? Come si può assistere impassibili a questo progressivo spellamento epidermico dell'essere umano, strato dopo strato, in cui si predilige il virtuale al reale, dove la svolta è un mezzo per arrivare alla passione - che oggi è solo un fine - e si cerca persino di trarre un profitto dall'amore?


Sembra assurdo, ma cosa si può ricavare dall'amore, se non l'amore.

Quando sarà finito, perché sarà storia, e la storia è sempre alle spalle, vorrò solo ristabilire contatto. Senza dimenticare quello che è stato. La memoria è l'arma del futuro.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Novembre 2020, 18:57
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