Tommaso Paradiso in "Space Cowboy": «Faccio l'americano ma con Vasco sempre nel cuore»

Tommaso Paradiso in "Space Cowboy": «Faccio l'americano ma con Vasco sempre nel cuore»

di Ferruccio Gattuso

Vola leggero sopra e dentro le sue canzoni, Tommaso Paradiso. E lo dice chiaro e tondo sin dall’inizio: «Con questo disco volevo far sentire le mie canzoni nella loro pura essenza: arrangiamenti asciutti, pochi sintetizzatori, i suoni che ci vogliono e solo quelli». L’intento sembra riuscito ascoltando il suo “Space Cowboy” in uscita il 4 marzo, undici brani scritti durante la pandemia e in clausura, ma che sanno parlare di vita fuori dalle quattro mura di casa: di viaggi in agosto a bordo di una decapottabile con il migliore amico (“Amico vero”, in duetto con Franco126), di mare, tanto mare («avevamo la sala di registrazione sulla costiera amalfitana, davanti al mare, potevamo fare casino alle quattro del mattino»), di cinema («la mia grande passione, forse più della musica: sarei indeciso tra un premio Oscar e un tour negli stadi pieno di sold out») e di quell’America che «resta un orizzonte e un faro, anche se, come canto in “Space Cowboy”, tu vuo’ fa’ l’americano ma nel cuore c’hai Vasco».


Detto addio alla formula TheGiornalisti, Tommaso Paradiso ha deciso di fare un disco «di quelli che vorrei sentire in giro. Il mio amico Paolo Sorrentino la pensa come me: si fanno i film e le canzoni che si vorrebbero ascoltare in giro, e non si trovano». Un film, l’ex frontman di TheGiornalisti lo ha già pronto, si intitola “Sulle nuvole” e uscirà a fine aprile, ma per ora c’è la musica: «Ho scippato qualche sonorità, da Vasco e dagli Stadio anni Ottanta, ma anche dal più grande artista di tutti i tempi, John Lennon, evocato in alcuni suoni di chitarre anni Settanta: come insegnano Picasso e Quentin Tarantino, ogni artista deve saper rubare da chi l’ha preceduto».


E a proposito di citazioni, Paradiso evoca amici e idoli: «Christian De Sica, straordinario artista, ingiustamente snobbato da certa critica: lui è l’anello di congiunzione tra la storica commedia all’italiana e quella contemporanea. Lo inviterò nel mio tour (al via da Jesolo il 25 marzo, ad aprile a Milano e Roma, ndr), e poi Elisa, Jovanotti, Salmo, Calcutta, gente che sento almeno una volta alla settimana.

Con Calcutta si parla da tempo di un tour insieme, come Dalla & De Gregori in Banana Republic».


L’ultimo pensiero è per Sanremo: «Ragazzi, non mi vedrete mai al Festival da concorrente. Il concetto di gara nella musica non ha senso. E poi Sanremo dovrebbe essere il festival della canzone italiana, non dell’interpretazione dal vivo».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Marzo 2022, 13:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA