Rock In Roma Summer Fest, nasce la novità per i concerti nel 2019: si punta a una platea mondiale

Rock In Roma Summer Fest, nasce la novità per i concerti nel 2019: si punta a una platea mondiale

di Paolo Travisi
L’unione fa la forza. Rock in Roma e Roma Summer Fest, i due festival musicali di punta della capitale, rilanciano per l’estate 2019. Insieme, per la prima volta, in un'unica grande manifestazione, Rock In Roma Summer Fest, che promette più concerti in cinque location della città: Auditorium Parco della Musica, Ippodromo delle Capannelle, Casa del Jazz, Circo Massimo ed Ostia Antica. L’obiettivo è fare della capitale una calamita internazionale per star della musica, puntando sempre più in alto per quantità di spettatori, che nell’edizione ancora in corso, hanno superato le 300 mila presenze. “Quest'anno, nel pubblico, è aumentato sia il numero di stranieri che dei giovani dai 18 ai 35 anni” considera José Dosal, amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma “e solo incentivando sinergie istituzionali potremo far crescere l'offerta e raggiungere pubblici diversi”. La prossima estate dunque, gli organizzatori sono convinti di poter portare in città almeno 100 concerti, perché l'obiettivo dichiarato, e piuttosto ambizioso, è quello di rendere Roma la capitale mondiale della musica. “Da romano sono convinto che sia possibile” conferma Massimiliano Bucci, ideatore ed organizzatore di Rock in Roma “grazie a questa collaborazione riusciremo a portare altri artisti in città”. Ma sui nomi del 2019 nessuno dei presenti alla conferenza stampa all'Auditorium Parco della Musica, si sbottona. Certamente l'edizione 2018 è stata piuttosto ricca, basti citare (uno su tutti) Roger Waters al Circo Massimo, ma “l'idea non è quella di un superfestival” ammette Sergio Giuliani della società organizzatrice The Base “ma di un festival nuovo ed accattivante con luoghi particolari, non solo quelli citati, per spiazzare il pubblico e suonare dove di solito non si fanno concerti”. Si cerca dunque il respiro internazionale per Roma, almeno dal punto di vista dell'offerta musicale live. La presentazione del progetto con un anno di anticipo rientra in un'ottica strategica “per avere maggiori capacità negoziali all'estero, per esempio nei cachet degli artisti o sul prezzo dei biglietti” sottolinea Luca Bergamo, Vicesindaco di Roma, “e per far sapere che il governo di questa città lo sostiene con forza”. Nella conferenza stampa c'è chi chiede come si farà fronte ad una maggiore richiesta di mezzi pubblici per accedere ai concerti, specie in zone periferiche, come Ostia Antica. “Un festival non può risolvere i problemi di un paese e di una città”, risponde Giuliani, a cui si aggancia il vicesindaco Bergamo “che Roma abbia questo tipo di problemi è indiscutibile. Per riformare i sistemi di base di funzionamento della città serve tempo, ma Roma cammina anche su altri terreni e se quelle condizioni sono fondamentali, non creano sviluppo”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Luglio 2018, 15:47
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