Roberto Vecchioni difende Geolier: «Napoli era un regno quando altrove si pascolavano le capre, c'è invidia»

«Io - termina Vecchioni - sono figlio di napoletani, ma anche se non lo fossi direi le stesse cose. Tutti conoscono l'arte di Roma, ma andate a vedere cose c'è a Napoli e nelle sue chiese»

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di Stefano Cutolo

Ieri sera, nel corso della trasmissione “In altre parole” condotta da Massimo Gramellini, che va in onda su La7, Roberto Vecchioni, ospite fisso del programma, ha parlato delle polemiche che sono scaturite dopo la prima posizione conquistata da Geolier durante la serata delle cover di Sanremo 2024. In particolare, il cantautore ed ex insegnante di italiano, ha dichiarato: «Inanzitutto Geolier ha cantato una canzone non semplice. Se qualcuno ha capito il testo, lì si tratta di “ognuno va per la sua strada perchè pur amandoci non ci capiamo”, e non è un tema proprio facile, è un tema importante, sono cose notevoli».

Poi, continuando il suo intervento, Vecchioni ha dichiarato: «Un po' di avversità verso il sud e verso Napoli c'è. Secondo me c'è dell'invidia, perchè Napoli è un regno dal 1200, quando altrove si pascolavano le capre.

Napoli è una delle città più immense del mondo, lì hanno inventato la musica».

«Napoli è una città provvisoria, è sotto un vulcano, ogni giorno è una vita perchè può succedere di tutto, ha avuto tutte le dominazioni possibili e immaginabili, potevano morire da un giorno all'altro. Invece, sono diventati fortissimi, eccezionali, fantasiosi, meravigliosi e in più fanno conoscere l'Italia. Io amo Napoli». 

«Io - termina Vecchioni - sono figlio di napoletani, ma anche se non lo fossi direi le stesse cose. Tutti conoscono l'arte di Roma, ma andate a vedere cose c'è a Napoli e nelle sue chiese».


Ultimo aggiornamento: Domenica 18 Febbraio 2024, 17:34
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