La Ragazza del futuro”, la recensione: da Beatles e Bowie a Dalla: brilla tutto l'universo di un artista senza schemi

“La Ragazza del futuro”, la recensione: da Beatles e Bowie a Dalla: brilla tutto l'universo di un artista senza schemi

di Rita Vecchio

Un disco di inediti autentico, senza schemi, libero. La ragazza del futuro è il primo capitolo di un nuovo trittico musicale di Cesare Cremonini. Dieci tracce con interludi strumentali composti insieme a Davide Rossi (con lui in tour negli stadi) che le legano tra di loro. Un concept costruito, un'opera pensata che porta per la prima volta la firma di Cremonini come produttore (senza il suo storico collaboratore Walter Mameli).


Dal Logico Studio di Bologna all'orchestra negli Studi di Abbey Road di Londra, al missaggio ai MHB Studios di New York, alla collaborazione con Davide Petrella e agli archi di Nick Ingman. È un vero album musicale, no playlist e no feat.: Cremonini non ha bisogno di strategie furbe. Lui la musica la sa fare: la padroneggia con testa, cuore e tecnica, la fa spaziare tra influenze metropolitane (da Napoli a Copenaghen) e cantautorali, la fa approdare alla classica per riportarla a suoni elettronici, prog, beatlesiani e bowiani, alla world music, fino a Dalla. Un disco artigianale come una volta, ma contemporaneo. Come Cremonini sa essere.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Febbraio 2022, 09:16
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