Phil Collins live a Milano: «Non sono ancora morto!»
di Claudio Fabretti
Ma niente ha fermato la proverbiale energia di mister Philip David Charles Collins, classe 1951. Al massimo qualche temporanea uscita di scena, tanto per tornare di nuovo sotto i riflettori e annunciare al mondo la sua mancata dipartita.
A Milano l’ex-re mida del pop-rock - 7 i singoli spediti in vetta alla classifica americana (impresa riuscita all’epoca al solo Michael Jackson) - proporrà una raffica di successi, dalla solenne In The Air Tonight - che diede il La alla sua carriera solista - alla cover di You Can’t Hurry Love delle Supremes di Diana Ross; dalla sempiterna ballata da accendini Against All Odds alla frenesia funk-pop di Sussudio, senza dimenticare omaggi all’era dei Genesis post-Gabriel, come Throwing It All Away, Follow You Follow Me - recentemente suonata a Berlino insieme all’ex-sodale Mike Rutherford - e Invisible Touch. Canzoni rimaste nella memoria collettiva anche se mai in grado di scalfire la diffidenza degli orfani dell’Arcangelo di Chobham, quelli che non perdoneranno mai a Collins di aver “usurpato” il timone della loro band del cuore. Tutti gli altri, ancora una volta, saranno ai piedi dell’eterno Phil.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2020, 23:15
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