Michele Bravi: «Canto il mio "mondo sottile" tra fantasia e realtà. I diritti? Oggi lotto affinchè lo Stato mi tuteli».

Il cantautore torna live con uno spettacolo unico, inaugurando il 21 giugno a Milano la rassegna estiva al Castello Sforzesco. Uno show tra personaggi come ospiti, prosa e musica.

Michele Bravi: «Canto il mio "mondo sottile" tra fantasia e realtà. I diritti? Oggi lotto affinchè lo Stato mi tuteli».

di Rita Vecchio

In bilico fra prosa e musica, dove la creatività sta al gioco, come la realtà sta alla fantasia. Sarà lo show di Michele Bravi a inaugurare il fitto programma di “Milano è Viva - Estate al Castello”. Sul palco, allestito nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco, il 21 giugno il cantautore, giudice all’ultima edizione di Amici, porterà in scena un inedito spettacolo, “Mondo sottile”. 

Il titolo è curioso: cosa è il mondo sottile di Michele Bravi? 

«Mi piace definirlo come lo strato di realtà che solo un bambino sa vedere. Racconto lo spazio di mezzo in cui non c’è confine netto tra ciò che immagino e ciò che dico. Sarà musica e sarà prosa, Mondo sottile è uno show che vive tra due mondi, dove gli ospiti diventano personaggi. La vicina di casa, la mia maestra delle elementari… sarà tutto auto-finzione». 

Qual è la trama? 

«E' la mia storia, il racconto, la narrazione. L'idea viene durante una cena a casa di Chiara Gamberale, luogo in cui mi rifugio durante le mie giornate romane. La tematica nasce dalla voglia di pormi nel mondo dell’infanzia, nel mondo di James Matthew Barrie, di Peter Pan e Wendy, per intenderci». 

Non ha dischi in uscita, non ha un tour in vista, l'ultima esperienza in tv ad Amici. In quale momento della sua vita artistica arriva questo spettacolo?

«In un periodo annoiato. Mi spiego meglio: a 30 anni mi sono concesso il permesso di giocare. Proprio perché non ho nuova musica da presentare, "Mondo sottile" mi dà la possibilità di raccontare senza altri scopi.

E’ una parentesi che vive da sola, e per me è un orgoglio». 

Qualche giorno fa c’è stato il Pride e lei ha dichiarato che è una manifestazione importante e necessaria e che siamo ancora indietro in tema di diritti. 

«A 20 anni consideravo la forma dei diritti pura. Adesso, invece, mi rendo conto che burocratizzare un amore significa tutela. Così lotto affinché lo Stato mi tuteli nella libertà di amare, nell’avere un compagno, nel desiderio di costruire una famiglia». 

Si è fatto un'idea sulla querelle di qualche giorno fa, sempre in tema Pride, tra Arisa e il duo Paola e Chiara?

«Non so molto, credo sia stata un'espressione ingenua. Il tema dei diritti è molto più forte di quello che può essere la discussione tra personaggi pubblici. Pure io mi sono ritrovato in passato nelle pagine Facebook di politici, ma ricordiamoci sempre che il focus vero resta la tutela dei diritti». 

Nello spettacolo ci saranno riferimenti?

«Certamento. Lo reputo un dovere interiore». 

Sarà giudice bis nella prossima stagione di Amici?

«E chi lo sa, ho tanti obiettivi. Vincere un Oscar, suonare al Super Bowl… vede come gioco con la fantasia?». 

E quindi? 

«E quindi non ne abbiamo ancora parlato. Mi piacerebbe, però. Sono stato bene. Maria (De Filippi, ndr) è riuscita pure a farmi tornare in palestra. Solo lei poteva riuscire in questa ardua impresa...».


Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Giugno 2023, 08:32
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