Da Britney Spears a Michael Jackson: quando i genitori sono tiranni

Da Britney Spears a Michael Jackson: quando i genitori sono tiranni

di Ida Di Grazia

«Non ho alcuna intenzione di salire sul palco a breve, con mio padre che decide cosa indosso, dico, faccio o penso». Con un post su Instagram, Britney Spears attacca frontalmente e per la prima volta il padre padrone Jamie Spears che dal 2008 ha la sua tutela legale, spiegando che questa conservatorship le ha «ucciso tutti i sogni».

Facciamo un piccolo passo indietro: tredici anni fa dopo l'ennesimo crollo psicotico, la tutela legale e patrimoniale di Britney Spears viene affidata al padre. In questo lasso di tempo la cantante viene isolata dal resto del mondo ed è inavvicinabile se non previa autorizzazione. Senza permesso Britney non può guidare, votare, sposarsi o avere figli. Quella che però doveva essere un'operazione temporanea, si è allungata fino ad oggi (ultima proroga 22 agosto). L'unica valvola di sfogo diventa Instagram dove la Spears sembra davvero libera di scrivere, i suoi post vengono analizzati dai suoi fan che ci leggono dei messaggi d'aiuto. Nasce così un movimento social Free Britney, l'hashtag diventa virale e viene intercettato dalle pagine Instagram di Diet Prada e vip come Chiara Ferragni, Miley Cyrus, Paris Hilton.

Il mese scorso, finalmente, Britney ha potuto rivolgersi direttamente al giudice che segue il suo caso e soprattutto ha potuto cambiare il suo avvocato affidandosi a Mathew Rosengart, legale con fama di squalo.


Quello della Spears non è un caso isolato, tra musica spettacolo e sport sono tantissimi i genitori tiranni. Tra i più noti non si può non citare il papà di Andre Agassi, che costringeva il figlio ad allenarsi contro un robot sputa-palle da lui costruito, o il padre di Michael Jackson, Joe, o quello di Beyoncé, Matthew, che hanno sfruttato la popolarità dei figli a loro vantaggio, ma nessuno si era mai spinto così avanti come quello della popstar americana. Fortunatamente ci sono anche esempi positivi come quello di Cesare Maldini. Si racconta che l'ex ct della Nazionale accompagnando il figlio Paolo al primo il primo giorno di allenamento, fu avvicinato dall'allenatore che gli chiese in che ruolo volesse far giocare Maldini jr. La risposta: «È lei l'allenatore, decida lei. Io sono solo suo padre».


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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Luglio 2021, 08:47
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