Achille Lauro e tutte le sfide del 2019: dal nuovo disco al suo libro. Senza scordare Sanremo 2019

Achille Lauro e tutte le sfide del 2019: dal nuovo disco al suo libro. Senza scordare Sanremo 2019
E' il grande momento di Achille Lauro. In pochi anni è passato da un'adolescenza complicata, tra eccessi e disagi familiari, facendo il salto dai garage adibiti a studio della periferia romana ai concerti nei club più importanti d'Italia  per approdare ora sul palco dell'Ariston, in gara tra i 24 cantanti al Festival di Sanremo (5-9 febbraio).

«Negli ultimi tempi - racconta il 28enne romano - la domanda che mi sono più spesso sentito fare è stata: "ma davvero vai al festival'? E perché non avrei dovuto? Siamo trasversali, facciamo quello che vogliamo (e parla al plurale, includendo Boss Doms che sarà con lui sul palco, ndr). Siamo il nuovo pop, la nuova musica che avanza e occupiamo tutti gli spazi che possiamo. Avevamo un brano adatto, sperimentale, una piccola opera d'arte, che sorprenderà anche i nostri fan. E soprattutto chi ha detto che il festival è anti-giovani e anti-musica bella?».



In uscita anche «Sono io Amleto» (Rizzoli), una biografia non-biografia, un viaggio nel suo mondo psichedelico, visionario, malinconico e poetico, che va di pari passo con il docufilm «Achille Lauro no Face 1», un documentario sul suo mondo e sui suoi progetti che sarà in sala il prossimo autunno. «Il progetto completo prevede una trilogia: questa prima parte racconta il passato, racconta da dove sono arrivato. Perché la musica ha bisogno di una storia dietro e chi mi ascolta deve sapere quale è la mia storia. Poi ci sarà il racconto dei primi passi e infine dove sono arrivato. Il business di oggi. È una storia a lieto fine». Già, perché poteva non essere così. «Un angelo mi ha protetto fino a oggi - scrive nel suo libro -. Mi facevo per noia, per solitudine, per divertimento ma poi sono cominciate le tragedie, gente che se ne andava. Da un giorno all'altro ho detto basta con la droga. Avevo 21 anni. Quando ho capito che la musica era la mia strada».

E la droga è finita in tante sue canzoni. Come in quelle del collega Sfera Ebbasta, indagato qualche giorno fa per istigazione all'uso di stupefacenti, dopo i fatti di Corinaldo. «I ragazzi ci vedono come un esempio e sicuramente noi come artisti abbiamo delle responsabilità, ma non possiamo diventare capri espiatori. Altrimenti dovremmo mettere al bando gente come Amy Winehouse o Jim Morrison», rivendica Achille Lauro, in gara a Sanremo con il brano Rolls Royce. «Raccontiamo quello che succede. La droga esiste, nelle periferie come nel mondo dello spettacolo. Ma le persone capiscono il messaggio che mandiamo. Noi non siamo educatori e la musica ha dietro storie e persone» «I ragazzi ci vedono come un esempio e sicuramente noi come artisti abbiamo delle responsabilità, ma non possiamo diventare capri espiatori. Altrimenti dovremmo mettere al bando gente come Amy Winehouse o Jim Morrison». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Gennaio 2019, 21:43
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