Una mostra e tanto futuro per "Giardini Acquatici"

Una mostra e tanto futuro per "Giardini Acquatici"

di Lucilla Quaglia
Nuovi e originali talenti alla ribalta, già famosi a Londra. Un nuovo modo di pensare al futuro dell’uomo, non nello spazio, ma sott’acqua. Come cambierebbero i rapporti umani? Che forme prenderebbe un normale giardino privato? Sulla scia di queste domande e attraverso lo studio di forme reali, l’artista ventiduenne Giovanni Vetere presenta il suo nuovo progetto, Giardini Acquatici, al The Orange Garden. Non un evento classico, non una mostra ma una interessante iniziativa nata dal rapporto dell’artista con due mecenati. È stato grazie al confronto con Matteo d’Aloja, collezionista e appassionato d’arte, e Fabiana Balestra, che Vetere ha creato due nuove sculture. 
 
 


La prima, una grande palma dell’Antica Mesopotamia, richiama storie lontane tra realtà e sogno, mentre la seconda, un corallo colossale in ceramica e ferro, rappresenta un sistema di organismi più complessi, che a loro volta formano intere società acquatiche che tengono in vita il 25% delle creature marine. Entrambe richiami di vite alternative da quella terrestre, le due opere sono il punto di partenza per un progetto più esteso su un ipotetico futuro del genere umano. Ammirano i pezzi della rassegna la Balestra, che ha commissionato i lavori in mostra assieme al genero d’Aloja, marito della figlia Sofia Bertolli, in black. Attesissima fino a tardi la bellissima Carolina Crescentini con il giovane cantante Motta, reduce da Sanremo, che però alla fine non si palesano. In lista diversi amici di famiglia. Tra i primi ad arrivare l’altissima attrice e scrittrice Francesca d’Aloja, zia del mecenate. Si perdono nella suggestione delle opere, collocate negli spazi bianchi della location, Carla Maira, in tailleur scuro, Federica Pecci e Claudia di Canossa. La bionda Vira Carbone saluta i galleristi e collezionisti Alessio de Navasques e Clara Tosi. «È la prima volta - spiega d’Aloja - che ho un collegamento diretto con un artista, che mi da fiducia, a cui do fiducia e dal quale nasce un’opera d’arte. Giovanni è molto scettico rispetto alla comunicazione di questo progetto, perché siamo all’inizio. Secondo me è giusto invece comunicarlo. Sono stufo di sentire in Italia la locuzione ”giovane” accanto ad artista, all’estero non funziona così. A Londra ha trovato i fondi per fare le sue opere, e non è considerato giovane, è semplicemente un artista». E si brinda fino a tardi, con vino doc, alle idee innovative e a scenari futuri e fantascientifici, visto che Vetere il futuro dell’umanità lo immagina sott’acqua, non nello spazio. 
Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Febbraio 2019, 13:03
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