Chalamet: «Il mio Wonka insegna a non abbandonare i propri sogni»

L’attore nel remake in arrivo nelle sale. Nel cast anche Colman e Grant

Chalamet: «Il mio Wonka insegna a non abbandonare i propri sogni»

di Alessandra De Tommasi

Le porte della fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, il romanzo che torna in Italia con un’edizione rinnovata per Salani, si aprono al cinema con il musical “Wonka” (da giovedì 14 in sala). Diretto da Paul King e anticipato alle Giornate professionali di cinema di Sorrento, vede come protagonista Willy, interpretato dall’attore più amato della sua generazione, Timothée Chalamet, scoperto da Luca Guadagnino in “Chiamami col tuo nome”. Il Premio Oscar Olivia Colman, come racconta assieme al cast in collegamento via Zoom con la stampa internazionale, ricopre invece il ruolo della villain: «Fare la cattiva è un sogno, specie se puoi improvvisare». Meno entusiasta Hugh Grant, nel ruolo dell’Oompa-Loompa: «Per mappare il mio corpo per gli effetti speciali (il CGI), mi mettevano nastro adesivo ovunque e una specie di corona scomodissima in testa, un elmetto fastidioso. E per anni mi hanno sottoposto a questa procedura».

Chalamet, invece, sembra fuori di sé dalla gioia: «Raccontiamo un mondo dei sogni, il desiderio di non mollare davanti alle difficoltà. E, da ottimista quale sono, non potevo chiedere una storia migliore. So che il pubblico è molto protettivo verso il personaggio, pensava non fossi l’attore adatto e avevo dubbi anch’io. Ma questo non è un one man show, ma un gioco di squadra che mi ha insegnato a lasciare andare le ansie.

Lo confesso, i primi due giorni sul set sono stati difficilissimi, ma ho fatto prove su prove e non mi sono mai tirato indietro».

La storia del giovane cioccolatiere che vuole aprire un negozio nella Galleria Gourmet è un inno alla giocosità delle feste. «Nella nostra versione – commenta il regista King – vediamo Wonka eccentrico sì, ma senza esagerare, ho giocato con le idee già presenti nel libro. E Timothèe è un professionista davvero saggio, capace di riprodurre quel realismo quasi dickensiano, che ho ambientato per il film negli anni 40, in Europa. Il cuore della storia è la famiglia, quella di sangue e quella che ti scegli e vedere il viaggio di un giovane uomo che si affaccia al mondo è il modo migliore per raccontarlo. Certo, la realtà non è sempre aperta al nuovo e occorre fatica, ma non bisogna desistere».

Per i golosi, insomma, l’appuntamento delle feste si chiama “Wonka”, che per inciso aveva un set così magico da indurre il cast a portarsi a casa qualche ricordino: «Io ho preso uno dei cappotti di Willy», confessa Chalamet. Olivia Colman ha fatto di più: «Le stoffe erano così irresistibili che le ho usate per rifare le tende a casa mia».

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Dicembre 2023, 07:44
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