Woody Allen contestato sul red carpet del Festival di Venezia: «Spegnete i riflettori sugli stupratori»

La protesta è legata alle accuse di molestie sessuali dalle quali il regista è stato totalmente scagionato per due volte. Anche Roman Polanski e Luc Besson nel mirino della contestazione

Festival di Venezia, Woody Allen contestato sul red carpet: «Spegnete i riflettori sugli stupratori»

Clamorosa protesta questa sera davanti al tappeto rosso del Palazzo del cinema di Venezia durante il red carpet di Coup de chance mentre passava il regista Woody Allen con la moglie Soon-Yi Previn. «Spegnete i riflettori sugli stupratori» hanno gridato un gruppo di donne, ma anche alcuni uomini, - in totale 30 persone - inscenando un flash mob nella zona antistante tra il Palazzo e il Casinò anche mettendosi a seno nudo, prima di essere dispersi dalla sicurezza. Hanno diffuso un volantino in cui sottolinea la presenza al festival con altrettanti film di tre persone che sono state coinvolte in procedimenti penali per casi di abusi e violenze sessuali: Roman Polanski, Woody Allen e Luc Besson. La protesta è legata alle accuse di molestie sessuali dalle quali il regista è stato totalmente scagionato per due volte. Woody Allen - accolto davanti alla Sala Grande da 500 fan che lo hanno aspettato a lungo - probabilmente non si è nemmeno accorto della protesta.

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«Quest'anno la Biennale del cinema di Venezia ha scelto di dare spazio a registi coinvolti in vicende di violenze sessuali contro donne, anche minorenni.

Le scuse, accampate dal direttore della Mostra Alberto Barbera, seguono il vecchio copione della distinzione tra uomo, responsabile davanti alla legge, e l'artista il cui genio non è mai giudicabile poichè superiore e libero da responsabilità terrene. Non fareste mai sfilare sul red carpet chi ha agito, solo per citare gli ultimi casi, gli stupri di Palermo, Caivano e Milano», si legge nel volantino in italiano e in inglese, diffuso stasera in cui si cita anche Luca Barbareschi per una discussa intervista di mesi fa. «La Biennale sceglie di non interessarsi alla questione, ma noi sappiamo - dicono le manifestanti - che lo spazio per parlare di violenza di genere è ovunque perchè ovunque accade. Denunciamo oggi la condotta di luoghi come la Mostra di Venezia, che dovrebbe veicolare la cultura del consenso, del rispetto e del credere a chi subisce la violenza ma che di fatto scelgono di continuare a legittimare la cultura dello stupro».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Settembre 2023, 22:54
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