Festival di Cannes 2021, tra curiosità e stranezze

Festival di Cannes 2021, tra curiosità e stranezze

di Alessandra De Tommasi

Un autobus sul red carpet del Festival di Cannes non si era visto mai, ma d’altronde l’edizione 2021 (6-17 luglio) ha ben poco di ordinario. Quindi ci sta che Wes Anderson, che ha aspettato quattordici mesi per concorrere per la Palma d’oro, decida di arrivare con il super cast hollywoodiano del suo The French Dispatch in maniera originale. È in effetti uno dei momenti “wow” dell’evento: sia ringraziato il cielo per quel mattacchione di Bill Murray in pantaloncini da spiaggia e alla sua trovata di portare sulle spalle il Direttore del festival Thierry Fremaux, in un gesto di trionfo per la sala ritrovata. E quando Tilda Swinton con fare materno prende per mano Timothèe Chalamet in passerella e lascia che poi le posi la guancia sulla spalla il copione sembra completo. Ecco l’effetto-Hollywood che tanto è mancato quest’anno.

Tilda for President

Una manciata di attori hanno riempito da soli il programma grazie a comparizioni in più film, come Lea Seydoux (grande assente perché positiva al Covid-19), Juliette Binoche (su un set americano che le ha impedito il viaggio), Louis Garrel (che ha diretto la moglie Laetitia Casta) e, dulcis in fundo, proprio il Premio Oscar Tilda Swinton. Ad onor del vero quest’eterea creatura, Leone d’oro alla carriera a Venezia 2020, non si è risparmiata: ha partecipato a tutti gli appuntamenti istituzionali e mondali, ha appoggiato Salma Hayek nei talk al femminile Women in motion di Kering e si è sperticata in lodi sulla figlia Honor, con lei nei due The Souvenir. Sorridente, enigmatica e acuta, ha davvero fatto da padrona di casa durante quest’anno della rinascita di Cannes.

Pregando segretamente per il miracolo ricevuto, il patinatissimo tapis rouge accoglie con inusuale magnanimità anche scivoloni di stile come il segno del costume a vista per Maggie Gyllenhaal (membro della giuria), l’abito in stile Domopack in alluminio di Marion Cotillard durante l’apertura con il film Annette (poco prima, al photocall, ha indossato pantaloncini da ciclista). Anzi benedice qualche piccola polemica, perché almeno aumenta la curiosità su un appuntamento già messo al microscopio per i rischi di contagio. E così i capelli grigi di Andie MacDowell sembrano pura manna dal cielo. Benvenga Chiara Ferragni con le cialde di Nespresso, sponsor della manifestazione, e sia lodata Bella Hadid che al posto del reggiseno si è presentata con un albero d’oro sul decollettè.

Insomma, qualsiasi cosa purché se ne parli e se ne scriva.

 

J’adore

La massiccia presenza di film e star francesi rende l’evento più patriottico che mai, con alcuni illustri concorrenti alla sua popolarità, come la finale di Wimbledon e quella dell'Europeo. Insomma sembra proprio che gli astri stiano cospirando contro la Montèe des Marches (e qualche abbraccio e bacio di troppo alla fine della scalinata). A rincarare la dose ci pensa il Presidente di giuria, l’inarrestabile Spike Lee, che fa capolino sulla locandina di quest’edizione in black and white con il cappellino d’ordinanza e uno stile che a più di un critico ha ricordato Steve di Otto sotto un tetto. Ebbene sì: durante la conferenza d’inizio evento non solo ha tolto la mascherina ma ha posato guancia a guancia con i presenti a volto totalmente scoperto.

Sarà per questo che gli steward del Palais des Festival rimproverano a muso duro chi prova a far entrare nell’edificio un pacchetto di patatine ma poi lasciano correre chi non copre naso e bocca per i corridoi. L’effetto-serra tanto temuto si è verificato ovunque, nonostante il sistema salta-code previsto dalla prenotazione dei biglietti on line per la stampa (il sito è andato in crash immediatamente e per vari giorni consecutivi).

 

TAMPONI OGNI 48 ORE

I protocolli previsti dall’organizzazione – con tamponi molecolari ogni 48 ore – hanno provato a tenere sotto controllo l’emergenza sanitaria. La procedura, comunque, ha dimostrato qualche punto cieco. Niente cotton fioc, se non in casi specifici, ma un imbutino per prelievo di saliva fai-da-te. Bastava poco ad invalidare il campione, se non si veniva avvertiti: persino le tracce di lucidalabbra potevano contaminare il test e impedire l’accesso al Palais per sei ore (o almeno nelle sale proiezioni dove l’attestazione di negatività era richiesta).

Menù indimenticabili

Non si è rinunciato persino al tradizionale pranzo della stampa con tanto di banda e buffett con piatti tipici (prevalentemente lessi come il merluzzo, le patate e le carotine). Il cadeau dell’evento? Una bottiglia di olio locale, difficilmente gestibile per gli ospiti di ritorno in aereo al Paese d’origine. Se è vero che chi s’accontenta gode, allora vive la France!


Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Luglio 2021, 22:44
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