Luigi Cremona, ideatore del Festival della gastronomia: ecco a chi si sono ispirati per creare Anton Ego

Luigi Cremona, ideatore del Festival della gastronomia: ecco a chi si sono ispirati per creare Anton Ego

di Rita Vecchio
Avete presente Anton Ego, il critico accigliato e austero del film di animazione Ratatouille? Sembra la caricatura di uno dei critici italiani più famosi: Luigi Cremona. Classe '45, ideatore del Festival della gastronomia appena conclusosi, collaboratore per la Guida dell'Espresso e del Touring Club, da sempre scopre talenti.

A chi dice che gli autori della Pixar si siano ispirati a lei per disegnare il critico del cartone?
«Rispondo che quando ho visto per la prima volta il film, sono sobbalzato dalla poltrona (ride, ndr). Ci sono delle curiose somiglianze, anche nella gestualità: mani, spalle, sciarpa, occhialini. Non so se davvero si siano ispirati a me, so che gli autori hanno viaggiato per due anni tra Italia e Francia a caccia di spunti per delineare la figura».
Una vita da critico, la sua.
«Dalla fine degli anni 70: girovagavo macinando all'anno 100mila chilometri. Ho scoperto tanti giovani talenti per la voglia di parlare di chi non era ancora conosciuto. Per questo l'idea del campionato».
Il Festival?
«Sì. Negli ultimi 12 anni ho scoperto oltre 60 chef che poi sono diventati stellati. Non è come Masterchef: da noi non si punta a fare spettacolo».
Come si scoprono?
«Essendo credibili. Questo vale per chef, pizza gourmet o per emergente sala. Perché fare il cameriere non è una parolaccia».
La parola d'ordine?
«Stimolare, valorizzare e far conoscere. La cucina è un mondo in continua evoluzione. Cerchiamo di anticipare i tempi, guardiamo più a domani che a oggi».
Difficile?
«Bisogna capire cosa significa diventare chef. Tutti ci provano, pochi ci diventano. Ci vuole esperienza e vocazione. Internet permette emulazione. Ma è necessario fare gavetta e andare in giro».
I muri da abbattere?
«La contaminazione se esagerata. Spero che la cucina italiana sia sempre più sfaccettata, ma che resti legata al territorio».
E la critica?
«Le guide sono amate, odiate e seguite. Il punto debole è proprio la critica, che soffre di poca professionalità e dell'immediatezza dell'online dove tutti hanno possibilità di parola. Ma per criticare bene, devi provare migliaia di locali. Per il resto il successo dipende da tante cose: un conto è il talento, un conto è poi riuscire».
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Novembre 2018, 15:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA