Alice Rohrwacher e 'Le Meraviglie': "Il successo
del cinema italiano nonostante la crisi"

Alice Rohrwacher e 'Le Meraviglie': "Il successo ​del cinema italiano nonostante la crisi"

di Ilaria Ravarino
BERLINO - Lo fanno i francesi con il loro cinema, lo fanno gli spagnoli. E da quest'anno, con pi grinta, lo fanno anche gli italiani. Riparte ringiovanita nella direzione e con un nuovo nome, Italian Film Festival Berlin, la vetrina berlinese del miglior cinema italiano.





In programma una selezione di film targati 2013-2014 e alcuni ospiti, fra cui la regista premiata a Cannes Alice Rohrwacher , che a Berlino ha vissuto per anni. Facendo crescere in libertà il proprio talento.



Il nostro cinema è tornato internazionale?

«Non si può calare dall'alto questa etichetta. Per me il cinema internazionale è, in generale, quello che mi fa uscire dalla sala con in testa tante domande sul presente. Di certo le coproduzioni oggi stanno aiutando il cinema italiano a confrontarsi con altre culture».



Il suo “Le Meraviglie”, per esempio, è una coproduzione.

«L'ho girato nella Tuscia, ma l'ho scritto a Berlino. Grazie a una borsa di studio per artisti ho avuto la tranquillità necessaria per dedicarmi al progetto».



“Le meraviglie” a Cannes e “La Grande bellezza” agli Oscar hanno riacceso le speranze...

«...e dire che sono due film così deprimenti...».



... in un nuovo cinema italiano. Lei ci crede?

«Non credo che esista un cinema "nuovo". Il cinema va avanti per stratificazioni, come la terra vulcanica. Ci sono dei nuovi produttori e un vecchio problema: il cinema di qualità si produce e si vede poco».



Colpa del pubblico?

«Il pubblico dobbiamo ancora costruirlo. E l'unico modo per farlo è convincerlo ad andare al cinema».

La crisi pare aiutare la nostra creatività, non crede?

«Faccio una provocazione. Il fatto è che nei periodi di crisi si chiede di scrivere film a persone che non sono ricche, gente che i produttori possono pagare di meno. Ecco che cosa succede. Oggi i ricchi scrivono poco».



Ha avuto difficoltà a realizzare “Le meraviglie”?

«Le difficoltà sono sempre proporzionali alla forza delle persone».



“Le Meraviglie” è autobiografico?

«Così dicono tutti, ma no. Anche se voglio così bene a quei personaggi che sento di famiglia».



Lei e sua sorella Alba siete le ambasciatrici del buon cinema italiano. Che effetto le fa?

«Mi sembra una sorpresa meravigliosa. Sono felice e onorata per Alba. Credo sia un buon segno. Per noi, e per il cinema».



Sta lavorando a un nuovo film?

«Per ora accompagno nel mondo “Le Meraviglie”. Sto pensando a due, tre progetti: nel mio mestiere non ci si ferma mai».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Settembre 2014, 10:18
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