Maturità, addio ai commissari esterni.
Università, protestano i ricercatori

Maturità, addio ai commissari esterni. ​Università, protestano i ricercatori

di Lorena Loiacono
ROMA - Maturità in saldo, il risparmio sulla scuola passa anche dall'esame di Stato. Già da giugno prossimo infatti, in commissione, davanti ai candidati siederanno 6 docenti tutti interni. Addio ai commissari esterni, senza di loro si risparmieranno 140 milioni di euro. Ed è solo l'inizio. Non si tratta infatti di una manovra “scolastica” ma di risparmio, contenuta nella legge di stabilità: gli studenti sono pronti a dare battaglia, al loro fianco docenti, ricercatori e bidelli.





Ma andiamo con ordine: il ministro Giannini ha mandato in soffitta la commissione d'esame cosiddetta mista, con 4 membri esterni compreso il presidente e 3 interni, reinserita dall'ex ministro Fioroni nel 2007 dopo gli anni della Moratti quando la commissione era diventata tutta interna. E si ritornerà a quei tempi, per evitare di pagare ai docenti le indennità di trasferta. «Sarà un esame farsa – denuncia pacifico dell'Anief – la maturità con tutti commissari interni è un tentativo già fallito che ora si sta ripetendo solo in nome del risparmio». Ma non è tutto, è previsto anche il taglio delle supplenze brevi per i docenti, in caso di un solo giorno di assenza, e di oltre 2000 collaboratori scolastici, gli ata, che «metterebbe a dura prova – denuncia pantaleo della Flc Cgil - la regolare apertura delle scuole, che già così faticano a rimanere aperte».



A rischio paralisi anche le università, dove monta la protesta dei ricercatori per la proroga di un altro anno del blocco degli scatti stipendiali del personale non contrattualizzato, fermo al 2010. Non se ne parla, quindi, almeno fino al 31 dicembre 2015: insorge il Coordinamento nazionale dei ricercatori universitari che minaccia infatti di “boicottare le lezioni per tutto l'anno accademico ivi comprese le attività riguardanti esami di profitto e di laurea”. Tutto fermo, quindi, anche a livello accademico.



La protesta sta dilagando, anche in vista del corteo nazionale a Roma della Cgil del 25 ottobre: da oggi inizieranno sit-in e assemblee. Già ieri alla Sapienza di Roma sono stati occupati dei locali, mentre un corteo studentesco a Firenze ha vissuto momenti di tensione con le forze dell'ordine, caos anche a Bologna e a Palermo con lanci di uova e monetine. Oggi è la volta di Torino, dove in occasione del summit dell'Ue sfileranno gli studenti al fianco degli operai della Fiom. Il clima è rovente.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Ottobre 2014, 12:14
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