La migliore arma di seduzione?
Per la metà degli italiani è l'auto

La migliore arma di seduzione? ​Per la metà degli italiani è l'auto

di Federica Gramegna
ROMA - “Sulla Topolino amaranto, su, siedimi accanto, che adesso si va…”. Era il 1946 quando Paolo Conte cantava una delle sue più celebri canzoni. E poi c’era Gaber con la sua Torpedo blu immancabile per l’avvio di un rapporto a due. Ma. ancora oggi, gli innamorati continuano a sedurre le loro “bionde” a bordo di una quattro ruote.





L’automobile, che sia una Smart o un fuoristrada, resta per i maschietti un’arma di seduzione vincente. Un italiano su due, infatti, l’ha utilizzata almeno una volta per fare colpo. Lo rivela il sondaggio del Centro Studi e Documentazione Direct Line che, a pochi giorni da San Valentino, ha chiesto quali siano le loro strategie di conquista. Il 54% dei giovani, in particolare uomini, continua a privilegiare la macchina, come negli anni ’70. Un dato bizzarro, visto che ci troviamo nell’epoca degli amori virtuali, in cui la Rete e i social network vengono utilizzati come strumenti di corteggiamento dalla maggior parte dei ragazzi. Eppure, Il 18% possiede addirittura un’auto da sfoderare al primo appuntamento, mentre il 13% la “ruba” ai genitori. Giusto un 6% fa colpo sulla propria partner noleggiando una bella limousine. E se poi, a causa della crisi, non si può fare una gita fuori porta o prenotare una stanza d’albergo, l’auto diventa la migliore alcova delle coppie innamorate.



Il 6% la usa per fare vere e proprie follie d’amore. C’è chi percorre fior di chilometri per fare una sorpresa al partner (53%) e chi lascia messaggi sul parabrezza (6%). I più intraprendenti sono i giovani, tra i 18 e i 25 anni, mentre i 35-44enni sarebbero meno pronti a fare pazzie.



All’auto del cuore si vuole molto bene, ma se c’è la possibilità di fare una vacanza speciale, l’11% è disposto a venderla. Idem se c’è di mezzo la famiglia, per cui il 34% è disposto a rinunciare all’auto sportiva. D’altronde meglio ancora se è una Topolino amaranto, perchè “si sta che è un incanto”.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Febbraio 2015, 08:47
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