"Da embrioni malati nascono bimbi sani",
il sorprendente risultato di una ricerca italiana

"Da embrioni malati nascono bimbi sani", il sorprendente risultato di una ricerca italiana

di Antonio Caperna
Embrioni con alterazioni cromosomiche possono tornare sani e dar vita a una gravidanza. La sensazionale scoperta è frutto della ricerca italiana. Sono stati effettuati 18 impianti e da questi sono nati 6 bambini sani, 5 femmine e un maschio.

La notizia è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine, la prima rivista al mondo in medicina.

I ricercatori, guidati dal prof. Ermanno Greco, autore dello studio e direttore del Centro di medicina e biologia della riproduzione, European Hospital di Roma, hanno analizzato oltre 3.800 blastocisti (l’insieme di cellule che si formano entro le prime 2 settimane dalla fecondazione), delle quali il 5% circa sono risultate a mosaico, cioè con cellule malate e cellule sane. Lo studio ha dimostrato che anch’esse devono essere considerate utili per il trasferimento in utero e non più lasciate congelate o, come avviene in altri Paesi, eliminate.

«Alcuni embrioni parzialmente malati possono infatti essere in grado di autocorreggersi: una volta impiantati, le cellule sane prendono il sopravvento su quelle malate. Potendo utilizzare anche questi embrioni “anormali”, possiamo aumentare di fatto le percentuali cumulative di successo della fecondazione in vitro, oltre che renderla più sicura per le donne», spiega il prof. Ermanno Greco.





Tra le varie possibili conseguenze in ambito della fecondazione assistita c’è la diminuzione della stimolazione ovaria della donna, perchè si può contare anche sulla possibilità di successo di embrioni ‘a mosaico’. «Embrioni che presentano delle aneuploidie cromosomiche a mosaico verranno considerati utili per il trasferimento in utero e non verranno più lasciati congelati o, come avviene in altri Paesi, o eliminati. Noi abbiamo dato la possibilità a questi embrioni di impiantarsi e trovare un loro destino e lo abbiamo proposto alle coppie che si sono trovate in questa situazione», commenta il dr. Francesco Fiorentino, coautore dello studio, Biologo molecolare, Direttore dei laboratori ‘Genoma’ di Roma e Milano.

La scoperta ha quindi un profondo significato etico, che sottolinea la potenzialità della vita e la particolare sensibilità dei ricercatori italiani a questo tema.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Novembre 2015, 12:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA