Fondazione Agnelli e Lego, ecco Matabì: l'iniziativa a scuola per rendere divententi anche i numeri

La sperimentazione è stata avviata in 88 classi di diverse città italiane

Fondazione Agnelli e Lego, ecco Matabì: l'iniziativa a scuola per rendere divententi anche i numeri

di Lorena Loiacono

E’ da sempre la bestia nera degli studenti, la matematica, e lo è ancora di più per le ragazze che, tra numeri e conti che non tornano, vivono un divario formativo di genere non da poco. Nasce per questo il progetto “Matabì. Imparare la matematica un mattoncino alla volta”, realizzato dalla Fondazione Agnelli e presentato oggi a Napoli, nella scuola Quarati.

LA MATEMATICA? DIVENTA UN GIOCO DA RAGAZZI

Matabì è un progetto promosso da Exor, realizzato da Fondazione Agnelli in collaborazione con il Politecnico di Torino, e il supporto di The LEGO Foundation: “gioca” con la didattica innovativa per migliorare l’apprendimento della matematica e ridurre i divari di genere, lavorando fin dalla scuola elementare, attraverso lo sviluppo delle abilità visuo-spaziali, fondamentali per comprendere concetti e relazioni matematiche in modo più diretto, con una metodologia che va dal concreto all’astratto. La forte componente di gioco della proposta rende l’apprendimento più cooperativo e attraente, così da cercare di alleviare la preoccupazione, se non talvolta l’ansia, degli allievi e soprattutto delle allieve alle prese con la matematica.

MATABI’ PRONTO A RAGGIUNGERE TUTTA ITALIA

La sperimentazione è stata avviata in 88 classi di diverse città italiane, tra cui 30 nell'area metropolitana di Napoli e 9 nella scuola dove si è svolta la presentazione, allievi e insegnanti stanno oggi sperimentando il progetto. Se la valutazione d’impatto, affidata a CRENoS Università di Cagliari, confermerà le iniziali impressioni positive sull’efficacia del progetto per gli apprendimenti di matematica, nei prossimi anni l’obiettivo sarà diffondere Matabì nel maggior numero possibile di scuole del Paese.

ELKANN, “USIAMO IL LINGUAGGIO DEL GIOCO”

"Imparare la matematica fin da piccoli è possibile - ha assicurato John Elkann, CEO di Exor e presidente della Fondazione Agnelli  - ed è anche divertente. Il progetto Matabì che lanciamo oggi si rivolge a tutte le ragazze e i ragazzi italiani per aiutarli a prendere familiarità con questa materia, avvicinandoli a un linguaggio che è alla base di tutto quello che ci circonda”.

Alla presentazione di Matabì nella scuola di Napoli, oltre a John Elkann, era presente Anita Tabacco, docente ordinario al Dipartimento di Scienze Matematiche "G.

L. Lagrange" del Politecnico di Torino, che ha spiegato i fondamenti pedagogici del progetto e la proposta didattica.

“Iniziamo dalla scuola elementare, proponendo a insegnanti e classi un progetto originale e coinvolgente, che dopo una prima sperimentazione verrà esteso a tutta l'Italia. C'è tanto talento e tanta curiosità nei nostri studenti e soprattutto delle nostre studentesse, anche per le materie scientifiche: con Matabì possiamo alimentarli un passo alla volta, anzi un mattoncino colorato dopo l'altro, usando il linguaggio semplice e universale del gioco”.

A SCUOLA I CONTI NON TORNANO

Uno studente italiano su due arriva all’esame di maturità, dopo 13 anni di studio, senza una conoscenza sufficiente in matematica. Per le ragazze il problema è perfino maggiore e comincia presto: già alla fine della scuola primaria, il divario in matematica a svantaggio delle bambine equivale a sette mesi di minor scuola. Alla fine delle superiori arriva a un anno. E porta molte studentesse a rinunciare a scegliere lauree di ambito scientifico e tecnologico.

LE STUDENTESSE RESTANO INDIETRO

Oggi in Italia le donne sono circa il 60% dei laureati, ma solo il 16% ha una laurea STEM, rispetto al 35% dei maschi. Il divario di genere si manifesta prevedibilmente nella vita professionale, dove anche le laureate STEM hanno a un anno dalla laurea livelli di occupazione più bassi: 76% contro l’85% deimaschi e retribuzioni inferiori pari a 1400 euro contro i 1500 euro dei maschi.

OBIETTIVI DI MATABI’

Il progetto mira ad accelerare la crescita di una cultura STEM, aperta all’innovazione e allo sviluppo sostenibile, oggi in Italia non all’altezza degli altri Paesi avanzati, intervenendo fin dai primi di anni scuola, nel momento stesso in cui nascono le criticità. Vuole inoltre rendere più stimolante ed efficace per tutti l’apprendimento della matematica e punta a sostenere l’accesso del maggior numero possibile di ragazze ai livelli superiori dell’istruzione scientifica, promuovendone la presenza nelle comunità scientifiche e tecnologiche, dando loro opportunità di essere protagoniste in professioni che disegnano il futuro, di prestigio e ben retribuite, ed insieme risorse fondamentali per la crescita del Paese.


Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Maggio 2023, 15:13
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