Trombosi, la proteina del letargo riduce rischi di formazione di coaguli di sangue

Trombosi, la proteina del letargo riduce rischi di formazione di coaguli di sangue

Un meccanismo regolato da una proteina fa sì che gli orsi ed altri animali, quando vanno in letargo, non incorrano nella formazione di coaguli di sangue come conseguenza della lunga immobilizzazione. Lo hanno scoperto ricercatori afferenti a diverse istituzioni tedesche in uno studio pubblicato su Science, che ha rilevato che questo meccanismo è presente anche nell'uomo e lo aiuta a proteggerlo dal rischio di trombosi in caso di lunghi allettamenti. Il tromboembolismo venoso consiste nella formazione di coaguli di sangue all'interno delle vene. Lo stare immobili per lunghi periodi, per esempio in un viaggio in aereo o a causa di un trauma, ne può aumentarne il rischio. Tuttavia, spiegano i ricercatori «nonostante l'immobilizzazione a lungo termine, i pazienti cronicamente paralizzati con lesioni del midollo spinale presentano un rischio di tromboembolismo venoso simile a quello della popolazione generale».

Lo stesso si osserva negli animali - per esempio gli orsi - quando vanno in letargo: «sebbene entrino in uno stato fisicamente immobile, non ci sono prove evidenti di tromboembolismo venoso», scrivono.

I ricercatori hanno ora svelato questo paradosso.

Studiando campioni di sangue di orso, maiale, topo e uomo, hanno scoperto che le piastrine degli animali in letargo o degli uomini immobilizzati per lungo tempo hanno minori livelli di una proteina definita HSP75 (Heat shock protein 47). Secondo i ricercatori, questa proteina è sensibile all'immobilizzazione prolungata e agisce come un interruttore che spegne i meccanismi che facilitano la formazione dei coaguli. In test sull'uomo è stato osservato che i livelli di HSP47 si riducono dopo 27 giorni di immobilizzazione. «Questa firma piastrinica conservata tra specie diverse può dare origine a terapie antitrombotiche e marcatori prognostici per il tromboembolismo venoso associato all'immobilità», affermano i ricercatori.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Aprile 2023, 20:00
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