Carenza assistenziale
Per il pm Paolo Gubinelli, la carenza assistenziale avrebbe contribuito ad aggravare le condizioni della paziente, conducendola alla morte. Ma per la difesa, rappresentata dallo studio legale Scaloni, i medici effettuarono tutti gli accertamenti necessari e la loro condotta non fu colposa: il decesso, evidenzia l’autopsia, è stato causato da un concorso di eventi, come l’emorragia all’apparato digerente, un sanguinamento conseguente alla frattura di una vertebra e un’insufficienza respiratoria da broncopolmonite da aspirazione, in un paziente dalla salute già compromessa. Il processo riprenderà il 16 maggio.