Le motivazioni
Nel condannare il 23enne, il giudice ha spiegato che la manager quella notte era molto ubriaca e stava male. Nella decisione – le motivazioni contestuali sono di 35 pagine –, infatti, si sottolinea come anche se la 31enne avesse avuto un atteggiamento seduttivo nelle ore precedenti lo stupro di gruppo, era poi completamente ubriaca e quindi non in condizione di prestare il suo consenso. Per la Procura, la sentenza di oggi rappresenta un principio di civiltà. I legali dei tre giovani sostengono la tesi che la giovane fosse consapevole e consenziente.