La battaglia sui gameti
Al Centro per la Crioconservazione dell'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, come da prassi, Matteo firmò il consenso al deposito e le relative condizioni: i gameti vengono conservati per tre anni, in questo lasso di tempo possono essere ritirati solo da lui. Altrimenti, scaduti i tempi o in caso di morte vengono distrutti. Matteo però aveva scritto nel testamento olografo che venissero consegnati a Cristina. Ma quando lei provò a dar seguito al lascito il centro le disse no. Di fronte alla possibilità concreta che il campione seminale venisse distrutto, lei insieme alla famiglia del compagno, assistiti dagli avvocati Matteo Forconi e Roberto Inches, decisero di far causa all'Azienda ospedaliera di Careggi.