Prince, l'eredità da 156 milioni di dollari contesa da due ex collaboratori e quattro parenti. Ma manca il testamento

Venerdì 12 Gennaio 2024, 18:03 - Ultimo aggiornamento: 19:07

La denuncia

Prince è morto nel 2016 per overdose di oppiacei senza lasciare testamento: una tragica ironia per un artista che in vita si era battuto tenacemente per il controllo della sua musica. L'incertezza della situazione ha aperto un vaso di Pandora di contenziosi legali che sembravano esser stati definiti salomonicamente nell'estate del 2022 con una spartizione dell'eredità 50/50. Non è stato così: ora L. Londell McMillan, che fu brevemente il manager di Prince negli anni 90, e Charles Spicer hanno denunciato quattro parenti – le sorellastre Sharon Nelson e Norrine Nelson, la nipote Breanna Nelson e il nipote Allen Nelson – che, a loro dire, starebbero cercando di estrometterli dalla società violando un accordo precedente e provocando danni enormi agli sforzi di «preservare e proteggere la legacy di Prince».


Le quote

I due sostengono che le sorellastre avrebbero tentato di vendere le loro quote a Primary Wave, in questo modo squilibrando l'attuale divisione in parti eguali tra le due entità. McMillan e Spicer affermano che i Nelson «sono privi di qualsiasi competenza in fatto di affari e di management e non hanno alcuna esperienza nell'industria della musica né in come si negoziano accordi di alto livello in questo settore». I due ex collaboratori temono quindi «danni irreparabili» alle relazioni e ai proventi della società, per non parlare del fatto che «le interferenze e l'intervento dei Nelson sta rendendo impossibile portare avanti il mandato di Prince Legacy».

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