Paolo Borsellino, oggi il compleanno del giudice che fece tremare la mafia: avrebbe compiuto 84 anni. Inaugurato il museo a suo nome

Venerdì 19 Gennaio 2024, 19:51

Il pool antimafia

Dopo l’omicidio di Chinnici nel 1983, a capo dell’Ufficio è nominato Antonino Caponnetto; egli, comprendendo le potenzialità del coordinamento delle indagini e dello scambio di informazioni tra magistrati addetti, instaura pertanto il c.d. “pool antimafia” di cui fanno parte – oltre a Caponnetto e Borsellino – anche Giovanni Falcone, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Grazie a questa iniziativa e al generale miglioramento delle capacità investigative anche sotto il profilo degli accertamenti bancari e patrimoniali, il pool ordina numerose misure di custodia (tra cui quella nei confronti di Vito Ciancimino) iniziando a ricevere le prime dichiarazioni di collaboratori di giustizia come Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno, successivamente essenziali per l’istruzione del c.d. maxi processo.

Nel 1985, per ragioni di sicurezza, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono ospitati nella foresteria del carcere dell’Asinara per la redazione degli atti necessari alla preparazione del 2 processo citato che si concluderà a Palermo nel 1987 con 342 condanne, infliggendo un durissimo colpo a “Cosa nostra”.

Nel dicembre 1986, Paolo Borsellino è nominato Procuratore della Repubblica di Marsala. Nel 1992, dopo il congedo di Caponnetto dall’Ufficio istruzione per motivi di salute e il trasferimento di Falcone a Roma quale Direttore degli Affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia, ritorna al Tribunale di Palermo come Procuratore aggiunto per coordinare l’attività distrettuale antimafia.

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