Come da tradizione, Leggo propone i suoi voti semiseri dalla Mostra del cinema di Venezia. Per l’edizione 2023, la numero 80, ci sono in giro più influencer che film e i cast stranieri hanno latitato per via dello sciopero degli attori. A tratti si aveva l’idea di un’assoluta auto-referenzialità tricolore con delirio di onnipotenza. Qualunque film decida di celebrare Damien Chazelle e la sua giuria, si cerca di guardare al proverbiale bicchiere mezzo pieno e dimenticare episodi che sembrano usciti dai peggiori cinepanettoni.
Quando l’Italia serra i ranghi sa dare il meglio di sé ma non sempre e non con moderazione. Persino il più snob degli intellettuali deve ammettere che un festival che racconta storie non può prescindere dai volti che ne sono protagonisti e dal rapporto vitale, reale e tangibile con il pubblico.
A tratti è sembrata più semplice e sensata l’edizione in piena pandemia. Ma andiamo con ordine e cominciamo dai primi della classe, per arrivare agli ultimi della fila, tralasciandone molti per decenza.