Monia Bortolotti, il papà dei neonati uccisi dalla compagna: «È così oggi e sarà così sempre, non avete idea di che cosa si provi»

Lunedì 6 Novembre 2023, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 15:00

Una mezza verità

L'abbraccio mortale a Mattia non convince. L’ipotesi è che il cuscino le sia servito per soffocare volontariamente il pianto di Alice. Non capendone l’origine, la donna non riusciva a gestirlo, a sopportarlo. Lo stesso vale per Mattia. All’inizio, afferma che aveva il bimbo nel marsupio, che piangeva ed era diventato cianotico. Poi, che lo aveva schiacciato lei, per sbaglio, addormentandosi. Il bimbo era sano.

Mattia nasce il 27 agosto 2022, cercato e concepito subito dopo il primo lutto; il 14 settembre viene ricoverato; il 17 ottobre, esce dall’ospedale; 8 giorni dopo, la madre, quando è sola in casa (come in tutti gli episodi), chiama il 118 e Mattia non respira più. Di nuovo, il pianto interrotto. Rispetto al 14 settembre, il sospetto è che si sia trattato di un primo tentativo di soffocare il piccino. Al mattino era stato visitato dal pediatra, che non aveva riscontrato problemi. Nel pomeriggio, Bortolotti allerta i soccorsi e Zorzi: durante una poppata, sostiene che Mattia sia andato in apnea. Nel mese in ospedale viene sottoposto a una marea di esami, considerato il precedente della sorellina, e sono tutti negativi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA