«Grasso è bello», appoggiavano la body positivity: morti prima dei 45 anni per malori. Il caso che divide gli esperti

Lunedì 18 Dicembre 2023, 13:54

La battaglia della body positivity

La sua morte mette in luce i controversi movimenti di body positivity e fat acceptance (accettare il proprio peso e il proprio corpo) che hanno riguardato Brittany e altri migliaia di giovani come loro, riporta il Daily Mail.

Negli ultimi dieci anni si è sviluppato un grande impulso attorno al concetto per cui essere obesi non significhi necessariamente essere poco sani. In altre parole, si può essere grassi e in forma. Secondo l'Health At Every Size, o HAES, questa filosofia ha obiettivi lodevoli: cerca di contrastare l'industria delle diete dal valore di miliardi di dollari, con una scarsa efficacia nel lungo termine per la perdita di peso sostenibile, e agire come antidoto allo stigma vissuto dalle persone alle prese con il loro peso.

L'idea di base è che dovrebbero essere incoraggiate a abbracciare i loro corpi, trovare attività fisiche che amano e mangiare in modo più nutriente. Ma alcuni ritengono che tali filosofie siano state portate agli estremi, soprattutto sui social media, celebrando l'obesità, ignorando i gravi pericoli per la salute che comporta.

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