Mafia, 12 nuove vittime innocenti: ecco le loro storie. Libera: «Nomi da non dimenticare»

Giovedì 21 Marzo 2024, 21:27 - Ultimo aggiornamento: 21:33

Dodici storie

I nomi inseriti quest’anno in elenco sono dodici. Libera scrive: «Dodici storie di cui siamo venuti a conoscenza grazie alle segnalazioni di tanti cittadini e cittadine, che scavando nella memoria dei propri territori, hanno contribuito a farle riemergere dall’oblio. Dodici storie che vogliamo raccontare brevemente, perché non si tratta solo di vicende familiari, ma di storie che ci parlano dei nostri territori, di violenze mafiose che hanno colpito non solo le vittime e le loro famiglie, ma l'intera comunità».

Salvatore Di Stefano. Le tracce di questa storia si trovano nel Rapporto Sangiorgi, scritto dal Questore di Palermo tra il 1898 e il 1900. Di Stefano era un vaccaro di 18 anni. Fu ucciso il 21 luglio 1898, a Torretta (PA), perché testimone oculare di un omicidio di mafia.

Liborio Ansalone. Comandante dei vigili urbani di Corleone, nel 1926 partecipò alla retata del prefetto Mori, indicando al delegato le abitazioni dei mafiosi di Corleone. Una volta finita la guerra, nel 1945, Liborio Ansalone fu freddato al rientro nella propria abitazione da un sicario di Michele Navarra, celebre capomafia corleonese, memore dell’episodio del 1926.

Mario Scuderi. È una delle 108 persone che persero la vita nella strage di Punta Raisi del 23 dicembre 1978. Era sul volo di linea Alitalia 4128, partito da Roma Fiumicino e precipitato nel Mar Tirreno, qualche km a nord dell'aeroporto di Punta Raisi. Mario tornava dalla sua famiglia per il Natale, dalla sua compagna di vita, che in grembo portava la loro figlia, Cristina.

Gioacchino Rubino. Faceva il tassista. Fu ucciso il 9 aprile del 1979 a San Giuseppe Jato (PA), perché ritenuto in possesso di informazioni, proprio a causa del suo lavoro.

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