Vaticano, sì alle benedizioni delle coppie gay ma «non è come il matrimonio». Cosa prevede il documento «Fiducia supplicans»

Lunedì 18 Dicembre 2023, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 21:03

«La Chiesa è sempre indietro»

L’apertura del Vaticano alla benedizione delle coppie gay in chiesa, con la puntualizzazione che non si tratta di una equiparazione al matrimonio ma di una preghiera fuori dal rito, non viene accolta in termini trionfalistici da padre Alberto Maggi, il teologo e biblista che da sempre ha spalancato le braccia a gay e lesbiche e che non dimentica la sofferenza di tanti omosessuali cattolici che si sono sentiti esclusi. «Noi preti - dice il teologo - è una vita che facciamo queste cose senza aspettare timbri o documenti. Il bene delle persone vale più di un documento. La Chiesa è sempre indietro, manca di coraggio e intanto fa soffrire le persone».

«Io quando faccio queste benedizioni - racconta -, dico: "Guarda che la persona che hai incontrato è un regalo del Signore che ha pensato a come farti felice". Che sguardi. Che felicità trapela davanti a queste parole». Il nuovo documento, dice, «è un piccolo passo in avanti ma è ancora lungo il cammino. Quando si arriverà a capire che nessuno nasce sbagliato ma siamo tutti espressione del creatore?».

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