Nello specifico, la bozza del testo del ddl beneficenza disciplina «la pubblicità e le relative pratiche commerciali, poste in essere da parte di produttori e professionisti in relazione alla promozione, alla vendita o alla fornitura ai consumatori di prodotti, i cui proventi siano in parte destinati a scopi di beneficenza».
Non si tratta, quindi, di una norma che va a colpire gli aspetti “digitali” della trasparenza di queste campagne, ma tutte le attività di raccolte fondi – attraverso la vendita di prodotti – e le relative campagne di comunicazione e promozione. Con qualsiasi mezzo. A valutare il corretto comportamento di tutti gli attori in campo sarà l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM), la stessa che ha avviato l’istruttoria sul caso Ferragni-Balocco e sanzionato l'influencer.