Chiara Ferragni: «Con Fedez mi sento, ci vogliamo bene: i conti non sono chiusi. In questi mesi l'odio mi ha travolto». L'influencer a Che Tempo Che Fa

Domenica 3 Marzo 2024, 21:12 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 19:43

Cosa ha detto Chiara Ferragni sulla beneficenza

Chiara Ferragni entra in studio dopo l'annuncio del conduttore Fabio Fazio. È visibilmente emozionata. Indossa un completo di colore nero. «Ci siamo», dice l'influencer. «Io non sono un tribunale, stai serena», spiega Fabio Fazio. Poi inizia l'intervista. «Sto bene, è un periodo tosto, due mesi e mezzo tosti - spiega Ferragni - Le tragedie vere sono altre, la mia è piccola. Mi sono trovata al centro di un'onda d'odio. Non ero preparata così tanto a certi attacchi, i social sono terribili quando capitano cose brutte. Volevo però essere qui».

Poi Fabio Fazio trasmette un filmato con i successi dell'influencer. Ferragni commenta: «Un anno fa ero a Sanremo. Il 15 dicembre la sentenza dell'Antitrust: pensavo che fosse tutto ok ma mi hanno fatto notare che avevo sbagliato qualcosa. Se fatta pubblicamente la beneficienza può aiutare molto: volevamo creare effetti emulativi. Comunicazione poco chiara? Poteva essere fatta. Se ho frainteso restituisco tutto. Ero in buona fede».

Il conduttore le domanda come ha vissuto i giorni seguenti al pandoro-gate e algli altri casi che l'hanno coinvolta: «Avevo fatto un video, quello con la tuta grigia e tanto criticato. Ho parlato ai fan e alle persone perché ho voluto subito dimostrare che c'era buona fede da parte mia. Io ho rinunciato a una parte della mia privacy ma il virtuale è una parte della mia vita».

Si ritorna a parlare della tuta grigia: «Non c'era nessuna dietrologia, mi ero anche truccata, a modo mio, ci hanno letto chissà cosa. Chi vuole credermi lo farà: va bene così, io non posso convincere nessuno. Non rifarei le operazioni benefiche che ho fatto perché ci sono stati troppo fraintendimenti».

Poi l'influencer prosegue: «Non rifarei questo tipo di operazioni, continuerei a fare come ho fatto in passato cioè o attività completamente benefiche, o attività commerciali che sono il motore delle mie due società. Posso solo dire che mi dispiace, che non le farò più in futuro. In quel momento per me era abbastanza chiaro il tutto, però evidentemente dovevano esser fatte e spiegate anche in maniera diversa».


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