Butta la moglie malata di Alzheimer nel fiume e la donna muore annegata. «C'era un diavolo che mi possedeva»

Sabato 21 Ottobre 2023, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 09:43

Una mente in «tilt»

Difeso dall’avvocato Vincenzo Cocchino, l’imputato risponde a tutte le domande, a partire da quelle del pm vastese Vincenzo Chirico. «Dopo il pranzo di Santo Stefano – ricorda – è voluta andare al cimitero di Atessa dove sono i genitori, che credeva ancora vivi. In macchina ancora liti perché diceva di non aver bisogno di me. Ha aperto la portiera della Panda per andarsene a piedi, ma aveva la cintura di sicurezza». Secondi dopo la sua mente va in tilt, l’uomo prende la consorte e la scaraventa giù nel fiume, da un’altezza del ponte di 10,60 metri, senza neppure guardare dove era finita. Riparte per avvisare il cognato della tragedia, ma torna sul viadotto e vede che il corpo di Maria Rita non si muoveva ed era incagliato tra i sassi, riverso nell’acqua. «A mio figlio ho detto: andate a riprendere vostra madre che io mi costituisco ai carabinieri». Bernardone era aiutato ad accudire la moglie anche dai 4 figli, parti civili patrocinati dall’avvocato Giampaolo Di Marco.

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