Codice Lilla nei Pronto soccorso, ma in Italia nessuno lo conosce: ecco che cos'è

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di Lorena Loiacono
Codice Lilla, questo sconosciuto. Nessuno sa cos'è, tantomeno esistono strutture di pronto soccorso che l'hanno attivato. Praticamente il Codice Lilla è una specie di Ufo della sanità italiana. Eppure era stato annunciato come una delle novità più importanti per i cittadini, in primis per i pazienti anoressici. Serve infatti ad intervenire in tempo. Se solo ci fosse...

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In Italia sono oltre 3 milioni le persone affette da disturbi dell'alimentazione: si tratta di pazienti anoressici ma non solo: anche bulimici, obesi, disidratati o con reni e polmoni compromessi. Per loro, nello scorso mese di marzo, il Ministero della Salute ha pensato ad un nuovo codice del pronto soccorso: il Codice Lilla, con tanto di linee guida. A fine agosto il ministero ha diramato le informative ai vari ospedali ma, ad oggi, nessuno ne sa niente. A Roma, ad esempio, contattando il pronto soccorso del Policlinico Umberto I, del San Camillo e del Pertini, tutti Dea di primo livello quindi strutture cruciali per l'emergenza, la risposta è sempre la stessa: non abbiamo il codice lilla. A Milano la situazione non cambia: chiamando il Policlinico, il Niguarda e il Fatebenefratelli si scopre facilmente che sono tutti senza Codice Lilla. Anzi, non ne hanno mai sentito parlare.

Per ora è tutto fermo, senza fondi stanziati né corsi di formazione per gli operatori del pronto soccorso. Secondo il ministero invece si sarebbe dovuto attivare un percorso specifico per aiutare gli operatori sanitari ad accogliere i pazienti in pronto soccorso e avviarne da subito il giusto cammino terapeutico. Nelle linee guida sono pure previste raccomandazioni specifiche per i familiari, dato che risponde a una vera e propria emergenza in atto: il 95,9% delle persone colpite da disturbi alimentari sono donne e il 4,1% uomini, nella maggior parte dei casi i sintomi si manifestano in età adolescenziale e, a volte, anche a partire dagli 8-10 anni. Ed è l'anoressia il disturbo più pericoloso: ha un tasso di mortalità che colpisce fatalmente il 5-10% dei malati.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Settembre 2018, 19:56
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