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Sono sei le condizioni che definiscono la Sindrome infiammatoria multisistema nei bambini e adolescenti da 0 a 19 anni identificata dall'Oms e probabilmente collegata alla Covid-19:
- Febbre da oltre 3 giorni
- Due condizioni tra le seguenti: congiuntivite o segni di infiammazione orale, sulle mani o sui piedi; ipotensione o shock; disfunzioni cardiache; coagulopatia; problemi gastrointestinali acuti
- Marcatori elevati di infiammazione
- Assenza di altre cause microbiche di infiammazione, come sepsi, staffilococco o streptococco
- Evidenza di Covid-19 (test sierologici positivo) o aver avuto contati con pazienti affetti da Covid-19.
L'Oms ricorda come recentemente report da Usa ed Europa abbiano descritto cluster di bambini e adolescenti ricoverati in terapia intensiva per una condizione di infiammazione multisistemica con alcuni elementi simili alla malattia di Kawasaki e alla sindrome da shock tossico. È stata descritta in questi casi una patologia «acuta» accompagnata da una «sindrome iper infiammatoria» che porta alla compromissione di più organi. L'ipotesi iniziale è che tale sindrome possa essere collegata alla Covid-19, data la sierologia positiva nella maggioranza dei pazienti pediatrici. In questo casi i bambini sono stati trattati con terapie antinfiammatorie. Per questo, avverte l'Oms, «è essenziale caratterizzare questa sindrome ed i suoi fattori di rischio, capire le cause e descrivere gli interventi per il trattamento». Infatti, «non è chiara l'intera patologia e se la distribuzione in Europa e nord America rifletta la realtà o se tale condizione semplicemente non sia stata riconosciuta negli altri Paesi». L'Oms sottolinea quindi che vi è un «urgente bisogno di raccogliere dati standardizzati che descrivano le manifestazioni cliniche, la gravità, esiti ed epidemiologia».
La definizione preliminare di 'Sindrome infiammatoria multisistemà indicata dall'Oms per i bambini serve a «identificare i casi sospetti o confermati sia al fine di erogare i trattamenti sia al fine di effettuare un monitoraggio». Tale definizione, conclude l'Oms, «sarà rivista quando maggiori dati saranno disponibili».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Maggio 2020, 15:54
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