Armi a Roma, scovati gli arsenali: il fucile sotto il letto del figlio piccolo e la pistola nella scatola delle scarpe. Scatta il maxi-sequestro

Ritirati dai carabinieri 165 tra fucili e pistole oltre a circa 5mila munizioni

Gli arsenali di armi: il fucile sotto il letto del figlio piccolo e la pistola nella scatola delle scarpe. Maxi-sequestro

di Camilla Mozzetti

C'era chi il fucile lo teneva sotto al letto del figlio di appena sette anni, chi aveva nascosto una pistola in una scatola di scarpe e chi, ereditando l'arma dal padre morto da mesi non ne aveva fatto mai denuncia. Così in sette giorni i carabinieri del gruppo di Ostia hanno ritirato 165 pistole e fucili, fra sequestri e ritiri amministrativi, 26 arme bianche e quasi 5mila munizioni operando in tutto 478 controlli dal litorale a Bracciano, da Tivoli a Monterotondo. Sul totale delle verifiche, il 15% dei possessori non era in regola o con la detenzione delle armi e quindi sul fronte dei permessi o sulla custodia delle stesse. È un problema? Sì, considerato il fatto che alla luce dei recenti furti in abitazione diverse pistole e seguenti munizioni sono state rubate. Era stato il prefetto Lamberto Giannini, lo scorso 18 gennaio, a margine del comitato per l'ordine e la sicurezza a richiamare l'attenzione su un mercato certamente presente a Roma: «Alcune armi vengono rubate però purtroppo non sono lontani da noi molti conflitti. Non parlerei di stretta o apertura» al rilascio delle autorizzazioni «ma parlerei di attento vaglio delle necessità» di chi richiede il permesso di detenere un'arma e «anche di una particolare attenzione a verificare le condizioni di tenuta di queste armi» e il rispetto «delle misure di sicurezza prudenziali che vengono richieste». Non c'è bisogno di ripercorrere i tristi fatti di cronaca nera, che proprio all'inizio dell'anno hanno nuovamente acceso i riflettori sulla facilità di trovare un'arma, per capire la ragione delle ispezioni capillari.

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IL BILANCIO

Entrando nel dettaglio, nell'ultima settimana le verifiche dei militari dell'Arma si sono concluse con 27 denunce in stato di libertà, 11 segnalazioni al prefetto per la revoca del porto d'armi e 35 diffide a regolarizzare la certificazione medica di idoneità psicofisica.

E sull'onda delle verifiche, molti cittadini si sono anche recati di persona in diverse stazioni per consegnare le armi che avevano in casa. Così altri 81 fra pistole e fucili e 2 munizioni sono state recuperati per la successiva rottamazione. Le principali anomalie riscontrate dai militari a seguito dei controlli di quasi 1.500 armi hanno riguardato le modalità di custodia. Un uomo dormiva con un fucile a pompa appoggiato al comodino, un altro aveva nascosto il fucile sotto al lettino del figlio, e poi pistole mischiate alle scarpe in scatole aperte lasciate dentro armadi incustoditi. A un 50enne libero professionista, con un regolare porto d'armi, i carabinieri hanno ritirato 40 fra pistole e fucili, una parte sequestrate penalmente perché erano custodite in maniera impropria e avevano munizioni superiori al consentito.

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SEQUESTRI E PERMESSI

Nel 2023 le armi, fra pistole e fucili, sequestrate dalla polizia e dall'Arma dei carabinieri sono state 898 solo dentro i "confini" del Grande Raccordo Anulare. La maggior parte dei sequestri è scattato per irregolarità di tipo amministrativo. Sul fronte dei permessi invece, negli ultimi tre anni sono tornati a crescere i porto d'armi per difesa personale. Nel primo semestre del 2023 (dato dunque parziale) i nuovi permessi rilasciati o rinnovati sono stati 762. Nel corso del 2022 il numero arriva a 2.663 mentre l'anno precedente (epoca Covid) si era attestato a 2.305. Nel 2020 il dato invece era di 2.630 porto d'armi per difesa personale rilasciati ex novo o rinnovati. Poi ci sono quelli per caccia e uso sportivo. Ebbene questo lo scenario: nel primo semestre 2023 i permessi rilasciati o rinnovati sono stati 3.098, 11.172 nel 2022, 11.348 nel 2021 e 14.712 nel 2020.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Marzo 2024, 06:23
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