Tari, addio alle bollette sul conto: «In 100mila a rischio morosità»
di Lorenzo De Cicco
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Da quest’anno però, si legge nelle missive firmate da Claudio Saccotelli, il capo della direzione Gestione dei procedimenti connessi alle Entrate fiscali di Roma, «non sarà più possibile utilizzare la domiciliazione bancaria», metodo di pagamento conosciuto anche «come RID, oggi Sepa, già impiegato fino all’anno scorso per procedere ai pagamenti della suddetta tassa, in quanto il beneficiario del versamento non sarà più Ama Spa, bensì Roma Capitale».
LA RIFORMA
Dal 2020 infatti è il Campidoglio a incamerare direttamente i soldi delle bollette - incassi da 654 milioni l’anno - per poi girarli alla sua controllata per onorare il contratto di servizio. Le nuove «modalità di riscossione della tassa», spiega il Comune, sono cambiate «in quanto tutti gli enti locali devono adeguare i propri incassi al nuovo sistema Pago PA». Il meccanismo nazionale di pagamenti verso gli enti pubblici, già obbligatorio, per esempio, per il bollo auto. Ora varrà anche per la Tari, con tempi e modi ancora sconosciuti, come ammette l’amministrazione. Solo a settembre, quando arriveranno le bollette del primo semestre rinviate causa Covid, «saranno fornite le nuove modalità di pagamento». Per ora in Comune resta la preoccupazione di perdere una fetta importante degli incassi di chi aveva attivato la domiciliazione. Centomila utenze. Una torta che vale oltre 30 milioni di euro, quanto basterebbe per comprare 140 camion compattatori nuovi di zecca.
Il rischio, spiegano all’assessorato del Bilancio, è che molti contribuenti, abituati ad avere l’addebito bancario, pensino che la bolletta, quando arriverà, sia già pagata di default e invece non sarà così. Inavvertitamente, potrebbero trasformarsi in evasori. Ecco perché il Campidoglio ha deciso di correre ai ripari. Spedendo migliaia di lettere in batteria, con un messaggio chiaro: le regole sono cambiate, quindi «si consiglia di dare la comunicazione alla propria banca di disdetta dell’addebito», l’unico modo per «evitare possibili disguidi».
Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Luglio 2020, 00:37
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