Rinviare il ritorno in classe, ma solo di quattro giorni: dal 7 all'11 gennaio. Per permettere agli istituti superiori di ricalibrare i turni e adeguarsi alla doppia fascia d'ingresso fin qui osteggiata da presidi e prof. L'ipotesi del mini-slittamento è stata discussa nell'ultimo vertice tra i sindacati, la Regione e l'ufficio scolastico del Lazio, che fa capo al Ministero dell'Istruzione. A spingere per l'11 sono soprattutto le organizzazioni degli insegnanti di licei e tecnici.
«L'ipotesi c'è, la stiamo valutando», conferma Claudio Di Berardino, l'assessore regionale alla Formazione e alla Scuola. «Una decisione non è ancora stata presa, il governo per ora ha confermato la data del 7, dobbiamo vedere l'andamento dei contagi nelle prossime ore». Ma il tempo stringe: al trillo della prima (teorica) campanella del 2021 mancano ormai 3 giorni scarsi. E anche la Pisana vuole mettere fine a questo clima d'incertezza, ecco perché la scelta, assicura Di Berardino, sarà formalizzata a stretto giro di posta. Probabilmente oggi.
Il bollettino di ieri del resto non lasciava molto margine all'ottimismo, con un nuovo balzo dei contagi: 1.681 positivi in un giorno, 406 in più di sabato, altri 24 morti. «L'ipotesi dell'11 - prosegue l'assessore - è stata avanzata dai sindacati e dai dirigenti d'istituto, che chiedono più tempo per organizzare i nuovi turni». La Cgil ieri è venuta allo scoperto: «Chiediamo di posticipare l'inizio delle attività in presenza perlomeno di qualche giorno, per permettere alle singole scuole di attrezzarsi». In Regione il titolare della Sanità, Alessio D'Amato, è in allarme da giorni: «Con questo livello di contagi le scuole non possono riaprire», è l'appello lanciato al governo.
Doppi turni
In attesa di capire quale sarà la data, le due fasce che scaglioneranno l'ingresso dei liceali, per sgravare i mezzi pubblici, sono state confermate dall'Ufficio scolastico regionale.
Decine di istituti avevano chiesto una deroga. «Ma non finirà a tarallucci e vino», spiega il direttore generale dell'Ufficio Scolastico, Rocco Pinneri. «Le fasce sono state decise dal prefetto. Capiamo che attuarle sia gravoso e che comporti molte difficoltà, ma la tutela della salute va assicurata». Se qualcuno si incaponirà, senza giustificazioni, a mantenere il vecchio orario, «potremmo aprire procedimenti disciplinari, ma più delle nostre sanzioni credo che i presidi debbano temere le denunce penali dei genitori, in caso di contagi».
Più smart working
Capitolo trasporti: per alleggerire bus e metro, potrebbe aumentare lo smart working negli uffici pubblici. Cotral e Astral hanno chiuso il bando per mettere in pista complessivamente 620 pullman privati da affiancare ai bus; anche l'Atac ha arruolato i torpedoni turistici. E la rete ferroviaria dovrà garantire una corsa ogni 10 minuti. Tocca solo capire da quando.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Gennaio 2021, 07:43
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